Omelia (27-03-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 11,45-56

Dalla Parola del giorno
Caifa, essendo sommo sacerdote quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

Come vivere questa Parola?
Già la prima lettura odierna, del profeta Ezechiele, metteva in luce l'attiva volontà di Dio di ricondurre Israele, e in esso l'intera umanità, all'unità di un solo gregge, di cui egli stesso si sarebbe preso cura. Ora, nella pienezza dei tempi, se ne annuncia la realizzazione, per una via impensata. Chi parla, infatti, vuole convincere che la soppressione di Gesù sia necessaria.
Caifa parla spinto da un interesse di carattere puramente politico, ma, senza saperlo, presta la voce a Dio e profetizza. Sì, la morte di Gesù è la via scelta perché il volto di Dio-Amore si sveli dinanzi a tutti gli uomini che in quel segno ritroveranno la via dell'unità.
Con questa affermazione, siamo quindi al cuore della missione di Gesù: riunire i dispersi figli di Dio. Un compito che Egli intende continuare a svolgere oggi attraverso il suo Corpo Mistico.
Qui il perché della vocazione cristiana, il significato di quell'essere lievito sale luce. Dovremmo vivere fino allo spasimo la preghiera di Gesù: Padre che siano uno! Un'unità da costruire giorno dietro giorno, con tenacia, sapendo che il suo prezzo è il sangue stesso di Cristo. Un'unità che deve iniziare in ciascu-no di noi, per poi estendersi alla famiglia alla parrocchia alla Chiesa al mondo intero.

Nella mia pausa contemplativa, mi lascerò interpellare da questa parola che mi impegna a lavorare per unificare innanzitutto il mio essere e poi per favorire l'unità dove vivo.

Metti nel mio cuore, Signore, la tua stessa passione per l'unità. Sul tuo esempio, che anch'io sia pronto anche a pagare di persona perché essa si realizzi.

La voce di un profeta dei nostri tempi
Vedendo la bellissima collana, come in un sogno ammirai, soprattutto, il filo che univa le pietre e si immolava anonimo, perché tutte formassero una unità.
Hèlder Camara