Omelia (28-03-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Come vivere questa Parola?
Il cammino di Gesù verso Gerusalemme, così come registrato da Luca, era stato introdotto da una ferma decisione di Gesù, che il testo greco rende con l'espressione: indurì il suo volto (cf Lc 9,51), velato richiamo al Servo di YHWH di cui parla Isaia, e quindi con un chiaro riferimento alla passione, accolta in adesione piena alla volontà salvifica di Dio.
Ora Gesù è nei pressi della città. Il suo andare sta raggiungendo la meta e l'orizzonte cambia, almeno parzialmente.
Come nella decisione iniziale, egli precede tutti, apre un cammino per chiunque voglia seguirlo, perché il sogno di Dio si realizzi per l'intera umanità.
La città santa si spalanca dinanzi a lui: lì si compirà il suo sacrificio, lì conoscerà l'elevazione nel suo duplice aspetto: annientamento della morte di croce per mano degli uomini, esaltazione da parte di Dio che trasformerà il patibolo infamante in trono regale. Una regalità nuova, non più impostata sulla forza delle armi e dei raggiri politici, ma su quella dell'amore.
È quanto Gesù manifesta con il suo gesto profetico di entrare nella città di Davide non cavalcando un superbo cavallo segno di conquiste militari, ma un umile asino.
Alla sua nascita gli angeli avevano annunciato pace e quale re di pace egli si presenta.
La folla lo accoglie acclamando. Una folla senza volto e senza nome, una folla che va ben oltre qualunque confine geografico e temporale. Folla che esprime il desiderio profondo di ogni cuore: trovare un pastore che, deposta la sete di potere, si metta a servizio della pace.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò emergere questo bisogno profondo di pace. La invocherò da Dio per me e per l'intera umanità, impegnandomi ad essere a mia volta operatore di pace.

Rendimi, Signore, operatore di pace là dove mi trovo a vivere e operare.

La voce di un santo
Una grandezza tutta morale opposta al terrore delle armi regnerà e sarà il carattere dei nuovi popoli, e un nuovo ordine di cose e di idee colla forza della verità e dell'amore uscirà alla redenzione dei popoli.
S. Luigi Orione