Omelia (02-03-2010)
don Luciano Sanvito
Appropriarsi della vigna

APPROPRIARSI DELLA VIGNA CHE IL SIGNORE CI HA AFFIDATO

Nella fede, l'appropriazione è facile tentazione.
Fare mia l'azione di Dio, la fede, la speranza e la carità.
Farli miei, viverli a mio modo, secondo le mie attitudini e atteggiamenti.
Il possesso della realtà data in dono per essere fruttificata snatura tutto.

Ecco che la fede diventa la mia fede, vissuta a modo mio.
Questo comporta un antagonismo con gli altri, e anche con Dio.
Nel nostro attribuire a noi la vigna, ecco che Dio appare contro il mio io.
Tutto quello che in questa realtà della fede a me non va viene scartato

Ma "la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo".
Dio riparte sempre da quello che è scartato da me, o evitato, o annientato.
Dio riprende lo scarto, l'eliminazione e la realtà accantonata da me.

Due considerazioni:
- mi approprio della fede e tutto si vanifica
- scarto le realtà di Dio e tutto si svalorizza
Quello che ottengo come soddisfazione da me stesso, di fronte a Dio non ottiene alcun valore e riconoscimento.
Riconoscere la realtà che Dio mi affida in dono è principio della verità.

OGNI REALTA' SEPARATA DALL'AZIONE DI DIO E' SOLO FALSITA'