Omelia (03-04-2010)
padre Mimmo Castiglione
SEDE VACANTE!

T'abbiamo accompagnato adagiato.
E la banda suona!
Tua Madre ti sta dietro addolorata.
Che ci rimane, Signore?
Abbiamo fatto memoria e ricordato
di tutto quanto abbiamo provocato,
di tutto quanto sopportato:
di quella mensa,
di cosa abbiam mangiato!
S'attende ora! Si tace.
Finalmente è quiete.
Quanta fatica trovare una ragione.
Non vedevamo l'ora che passasse.
"Anche per quest'anno è andata!"
Abbiam pensato.
E invece inquieto, indugio ancora!
Nulla è passato. Niente s'è concluso.


Gesù in croce, aveva promesso il paradiso a Disma, il malfattore pentito.
Oggi, gli aveva detto!
Dell'altro crocifisso accanto a Gesù, non conosciamo le risonanze finali,
come anche del fratello maggiore della parabola del Papà buono.
Chissà quale sarà stata la risposta?! E la nostra?

Il giorno dopo il sabato all'alba
le donne si recano al sepolcro.
S'onora la morte!
Per profumare il corpo esanime di Gesù.
Ungerlo con oli aromatici e ritardarne la corruzione.
Incuranti del pericolo, sfidano le povere sentinelle,
che fanno la guardia per evitare che il cadavere del Nazareno
sia trafugato dai suoi discepoli,
ai quali però la cosa non sembra interessare!
Rintanati chissà dove per la paura.

Le donne giungono al sepolcro.
Ma Lui non c'è. La sede è vacante!
Capita a volte che qualcuno "sistemato" in un luogo,
non vi si faccia più trovare!
Una forma di protesta forse, di ribellione?!
C'era tanta gente allo spettacolo della Passione.
Quasi nessuno per la Risurrezione. Strano!
Qualcuno c'è a dire il vero, ma inconsapevole.

Solo l'intervento divino, teofania,
ha reso possibile alle donne di comprendere l'inimmaginabile:
la vita che continua dopo la morte
e che c'è un Regno un paradiso.
La memoria riporta alla coscienza
gli annunci del Maestro riguardo il futuro.

Già, proprio alle donne, che non avevano alcun diritto legale,
il privilegio di sapere per prime che Gesù era risorto.
Come agli impuri pastori all'inizio del Vangelo,
il vanto d'aver ricevuto l'annuncio della nascita del Salvatore.
Consistenti più degli apostoli. Non sono fuggite!
Il loro affetto per il Maestro
ha vinto il potere della paura della morte.

Tra tanta grazia di parole e di gesti,
due grandi doni ci ha fatto Gesù:
la sua Morte e la sua Risurrezione. Due bei regali.
Il nostro cuore ne aveva proprio bisogno.
Chi muore per noi? Nessuno! Nessuno per noi risorge!

Oggi! Una parola incontrata tante volte nei Vangeli,
che trova ora la sua piena realizzazione.
Si rallegra Zaccheo, insieme ai Pastori dell'Annunciazione,
che con il buon Ladrone e con le Donne
al sepolcro accolgono l'annuncio della salvezza:
Oggi ... Oggi ... Oggi!
Una salvezza segnalata agli impuri, a chi non ha diritti, agli esclusi.
Oggi si è primi della classe per-dono.
Gioisci Barabba d'essere oggi il primo scampato!
Esulta Disma buon ladrone
d'essere oggi il primo arrivato (in paradiso)!
Abbi pace Longino
d'essere oggi (dopo la morte di Gesù) il primo perdonato!
Sii fiero Centurione
che oggi per primo proclami Gesù Figlio di Dio!
Sii beata Maria di Magdala
d'essere oggi la prima annunciatrice del Risorto!

PREGHIERA

Che significa per me o Signore, celebrare la Pasqua?
Gesù, oggi risorgi nella mia vita? Davvero?
Regali pace e remissione dei peccati?
Il tuo dono mi libera dalla paura?
Rimuovi tu il macigno che tiene prigioniera la mia gioia!
Signore, a volte nel mio cuore sopraggiunge la tristezza, all'improvviso m'investe,
quando penso che tutto finisce con la morte
e che non serve a nulla darsi da fare, sperare,
che non c'è un futuro, che tutto è vano
e tutto sembra essere senza senso, senza un motivo od una ragione.
Chi rotolerà, Signore Gesù, la pietra della mia morte,
il masso della mia angoscia per il nulla?
Non sarà forse il memoriale della tua consegna.
Signore pietà.