Omelia (15-09-2010)
don Luciano Sanvito
Rieducare ai segni

I SEGNI DI DIO NON SONO COMPRESI DA QUESTA GENERAZIONE
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Rieducare ai segni.
E' una missione importante, necessaria e urgente.
In questa generazione la Chiesa è chiamata a portare l'infinito in segno.
Rieducare alla lettura dei segni, per poter accedere all'infinita loro verità.

Il richiamo fatto dai profeti missionari dei segni è ancora vano, pure oggi.
La Chiesa intera forse non ha questa attenzione al segno dato in Cristo.

La condivisione
, ci mostra l'evangelo con l'esempio dei bambini che suonano la melodia ai compagni, è il primo segno da recuperare, per tutti e in tutte le occasioni.

L'ascolto è un altro segno, fatto proprio attraverso la melodia della musica di Dio: la sua Parola.
Spesso questa è interpretata, studiata e spiegata, ma non ascoltata nella condivisione.
Un ascolto non è ancora un vero e proprio segno; ma un ascolto condiviso lo è, e sempre più evidente e efficace.

La festa e il lutto sono gli altri segni che nella condivisione e nell'ascolto possono ricevere ulteriore spinta di efficacia e di verità per una comprensione del segno. Imparare a vivere insieme una festa, e partecipare nella condivisione all'esperienza del lutto segnano l'inizio e la fine della generazione, comprendendola in pieno, quale segno che apre a tutti gli altri.