Omelia (01-04-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 1Cor 11,23

Dalla Parola del giorno
Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me".

Come vivere questa Parola?
Paolo rievoca qui le parole del Signore, quando nell'ultima Cena istituisce l'Eucaristia. Con queste parole egli invitava i cristiani di Corinto ad entrare pienamente in questo evento di portata enorme per la fede. Oggi invita anche noi.
Il pane spezzato, il calice colmo del vino non sono un simbolo quando, durante la Messa, vengono consacrati. Essi sono realmente il Corpo e il Sangue di Cristo. L'Alleanza, che è il filo d'oro della storia d'amore intessuta da Dio col suo popolo, qui diventa "la nuova ed eterna Alleanza": un patto d'amore non più scritto su pietra, ma siglato dal sangue stesso di Gesù, dal suo amare "i suoi sino alla fine" ossia fino a un punto, oltre il quale non si può più andare. Un amore che nel vangelo di oggi diventa ‘servizio' umile e generoso (lavanda dei piedi).

Oggi, nel mio rientro al cuore, che può coincidere con la veglia eucaristica della sera, chiedo al Signore che il mio cuore si apra all'accoglienza di questo mistero d'amore. Rievoco nelle profondità del mio essere quella notte in cui Gesù visse il dramma del tradimento e l'abbandono fiducioso al Padre per amore dell'umanità intera. Sosto con Lui nel cenacolo e con Lui nell'orto degli ulivi. Lo amo!

Signore Gesù, questo giorno sia per me un memoriale, che io partecipi con te alla redenzione del mondo. E perché questo memoriale continui nella storia donaci sacerdoti santi che ci donino te: il tuo Corpo e il tuo Sangue.

La voce di un vescovo
Chi sa che non sia il caso di completare il guardaroba delle nostre sacrestie con l'aggiunta di un grembiule tra le dalmatiche di raso e le pianete di lamine d'oro, tra i veli omerali di broccato e le stole a lamine d'argento!
La cosa più importante, comunque, non è introdurre il "grembiule" nell'armadio dei paramenti sacri, ma comprendere che la stola ed il grembiule sono quasi il diritto ed il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, sono come l'altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo. La stola senza il grembiule resterebbe semplicemente calligrafica. Il grembiule senza la stola sarebbe fatalmente sterile.
Tonino Bello