Omelia (30-10-2008)
don Luciano Sanvito
Regno e Segno

IL SEGNO DI DIO NON VIENE RICONOSCIUTO DAI SUOI...

Anzitutto, il segno di Dio oltrepassa tutti gli ostacoli che gli si pongono innanzi.
Perché non è semplice segno, ma segno della potenza di Dio, che rende significativo e potente il segno che Egli pone nella storia, oltre ogni impedimento e limite, superando ogni barriera e ponendo come garanzia a quel segno il piano di Dio e la sua presenza: il suo Regno.

Il Regno di Dio passa nel segno della storia umana attraverso tutte le occasioni: quelle contrarie mostrano la superiorità del Regno come assoluto e libero da ogni vincolo della storia, pur immerso in essa.
Quelle favorevoli, spesso non accolgono in profondità e non colgono l'occasione della grazia operata in esse: per questo, il segno diventa segno del Regno che entra e recupera la dimensione dell'attenzione, dell'orientamento della storia, della responsabilità mancante.

Segno come strumento del Regno.
Regno come occasione del segno.

Nella dimensione umana, segno e Regno vanno a perdersi nella miriade delle attenzioni e delle promozioni terrene, a scapito della coscienza della presenza di Dio.

IL SEGNO, NON RICONOSCIUTO, OPERA IL GIUDIZIO DEL REGNO