Omelia (05-04-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande; le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. Come vivere questa Parola? In questa settimana, gli evangelisti ci presentano persone-testimoni di Gesù morto e risorto. La loro testimonianza è cruciale anche per noi perché la morte e la risurrezione di Cristo continuano ad essere, in ogni tempo, i cardini della fede e della vita cristiana. Oggi Matteo pone in rilievo le donne discepole e le guardie della tomba. Le donne, ricevuta la notizia che Gesù è risorto, abbandonano in fretta il sepolcro "con timore e grande gioia". Esse sono capaci di accogliere all'istante il messaggio dell'angelo perché, essendo donne, sono in grado di intuire, percepire nel profondo di se stesse il mistero della vita. Perciò sperimentano con timore, la consapevolezza di essere nella presenza di Dio: "Gesù venne loro incontro". E godono di una gioia intima: "si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono". Inizia così, un nuovo modo di conoscere Gesù che anche noi, oggi, possiamo godere nella Presenza Reale di Gesù nell'Eucaristia. Le guardie invece per lo spavento "furono scosse e rimasero come morte" (v 4). Esse sperimentano una paura terrificante di fronte all'avvenimento, per loro incomprensibile. Si affrettano ad annunciare l'accaduto ai capi dei sacerdoti; questi insieme agli anziani del popolo si accordano a divulgare un racconto falso e chiudere l'episodio di Gesù di Nazaret. Però Dio ha il suo progetto: Gesù manda le donne a proclamare la risurrezione ai fratelli... e in seguito a tutto il mondo: Gesù è risorto! Alleluia! Oggi nella mia pausa contemplativa, contemplo e adoro Gesù risorto, Lui che si è offerto totalmente al Padre per la nostra salvezza. Egli mi coinvolge nella sua offerta, man mano che percepisco, come le donne, la sua presenza sacra e vivo dentro di me. Signore Gesù, ti adoro, fammi vivere della tua vita eterna; uniscimi a te nella Celebrazione Eucaristica in cui tu mi dai te stesso, carne e sangue, pane e vino per raggiungere ogni fratello. Le parole di un grande mistico Amiamo, amiamo, amiamo questo diletto che, non contento di averci preparato nella Patria un esistenza felice ed eterna, dopo alcuni brevissimi giorni d'infanzia da trascorrere sulla terra, ha tanto abbellito questi giorni d'infanzia e d'esilio. Egli rimane con noi, compagno fedele in ogni tempo, in ogni luogo, sempre, sempre, nella divina Eucaristia! Charles de Foucauld |