Omelia (08-04-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Toccatemi e guardate, un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho. Come vivere questa Parola? I discepoli di Emmaus, ritornati a Gerusalemme con premura, trovano gli undici apostoli con altri compagni, insieme a Pietro a cui è apparso Gesù: sono nella gioia! Mentre raccontano ciò che è avvenuto ad Emmaus, ecco Gesù in mezzo a loro. Nonostante l'esultanza di poca prima, sono sconvolti e pensano di vedere un fantasma. Faticano a lasciarsi afferrare dal mistero e condurre in un nuovo modo di relazionarsi con Gesù risorto. "Toccatemi" dice il Signore, "Guardate"; abbiate fiducia nei vostri sensi, nelle vostre esperienze di me in questi ultimi giorni: "Sono proprio io", Gesù crocifisso e risorto. Poi, egli chiede da mangiare e gli danno il pesce. Gradualmente sono a loro agio e Gesù li fortifica nella fede aprendo le loro menti a comprendere tutto ciò che era scritto di lui, della sua morte e risurrezione. Di questo voi siete ‘testimoni', dice il Signore, cioè, voi siete le persone che devono ricordare e trasmettere "nel mio nome" e "a tutte le nazioni" l'esperienza della mia vita fra di voi, della mia morte e risurrezione per la salvezza di tutti. Gesù manda i suoi non solo a proclamare le sue parole ma soprattutto a far memoria perenne dell'evento morte/risurrezione mediante "lo spezzare del pane". La forza nuova per tale missione sarà lo Spirito Santo promesso dal Padre. Nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a riflettere sulla differenza che c'è fra l'esperienza che egli apostoli ebbero del Risorto e la mia esperienza oggi. Essi avevano la gioia di vederlo e di toccarlo nella carne ma dovevano, anch' essi, passare alla conoscenza di fede perché egli stava per tornare dal Padre. Oggi, io posso avere l'esperienza di vedere e toccare Gesù per mezzo della loro testimonianza nella Parola e nell'Eucaristia. Mio Gesù e mio Dio! Ti adoro e ti amo. Manda il tuo Spirito poiché io possa testimoniarti sempre di più a tutte le persone che incontro nel mio quotidiano. La voce di un biblista C'è un palpare e vedere più profondo di quello fisico, un tocco e una vista spirituale, un gusto interiore, con pace e sbigottimento, adorazione ed esultanza grande. Principio è l'ascolto della Parola ... apice è la comunione eucaristica. Silvano Fausti |