Omelia (18-09-2007)
don Luciano Sanvito
Toccàti nelle nostre bare

La vedova di Nain.
Simbolo di ciascuno di noi nel perdere le realtà più care nella propria vita.
Emblema della mancanza e della privazione delle realtà viventi e modello delle realtà ridateci da Gesù come risorte.

Gesù tocca le nostre bare, dentro le quali conserviamo le realtà più intime e nascoste, ma nelle quali c'è solo la morte.

La morte che provoca il pianto della madre del fanciullo è la morte anche delle nostre realtà che si perdono, che muoiono e finiscono nelle bare dei ricordi, delle abitudini, delle indifferenze, della fede non praticata, dei nostri egoismi finiti in nulla.

Gesù tocca le nostre bare, suscita quella vita che pareva definitivamente persa, fa riprendere vita alle nostre realtà di morte, che ci erano tanto care al punto di morire.

La vedova di Nain accompagna al sepolcro il figlioletto.
Anche per noi l'accompagnare all'esito sepolcrale le nostre realtà di vita è occasione di pianto e di solo dolore.
Ma il tocco di Gesù riporta la vita dello Spirito che può rianimare, far risorgere, far riprendere il cammino anche a chi era dichiarato finito.


PER NOI LA GRAZIA DI ESSERE TOCCATI NELLE NOSTRE BARE