Omelia (11-04-2010)
don Roberto Seregni
Tommaso, nostro gemello

E' la sera del giorno di Pasqua. Le donne hanno riportato la notizia sconvolgente dell'angelo, ma i discepoli hanno paura. Stanno blindati nel cenacolo, nascosti, chiusi nella loro incredulità e delusione. Ma in questo rifugio, dominato dalla paura, si presenta il Signore Risorto. Le porte chiuse non lo fermano, l'incredulità non arresta il desiderio di incontrare i suoi discepoli. Essi temono che il Signore sia arrabbiato con loro, hanno la coscienza sporca perché sanno di aver abbandonato il loro maestro proprio nel momento più duro. Ma Gesù - il grande Gesù - non porta rancore: annuncia la pace e dona lo Spirito per la remissione dei peccati.
Questo incontro è un bellissimo annuncio: le nostre chiusure non fermano il Risorto! La Sua luce entra nelle nostre tenebre, il Suo amore è più forte delle nostre paure, la Sua presenza riempie la nostra solitudine! Il Risorto va a incrociare i suoi nel loro sepolcro e li invita al cambiamento, al grande passaggio della Pasqua: dalla paura alla gioia, dal sepolcro alla strada, dalla delusione al coraggio.
L'evangelista Giovanni ci dice chiaro e tondo che la presenza del Signore risorto è una certezza che deve sempre accompagnare la vita della comunità cristiana.
Non importa quante cadute o fallimenti ti hanno inchiodato alla delusione, Lui c'è!
Non importa quanti peccati o tradimenti hai incolonnato nella tua vita, Lui c'è!
Non importa quante debolezze o fragilità hanno prosciugato la tua autostima, Lui c'è!
Questa è la certezza di cui vive il discepolo del Signore Risorto.
Tommaso non c'era quella sera e di ritorno al fortino dei discepoli riceve l'annuncio della visita del Risorto. Povero Tommaso... anche Lui vuole vedere il Signore, anche Lui come le donne e gli altri discepoli vuole rivedere il Risorto!
Ogni volta che rileggo l'incontro di Tommaso con Gesù, mi rendo conto che questo discepolo davvero ci assomiglia, non per nulla è chiamato Didimo, che significa "il gemello".
Tommaso è gemello di ciascuno di noi, increduli, incapaci di fiducia, sempre alla ricerca di una prova da toccare, da vedere, da investigare.
Tommaso è gemello della nostra incredulità chiamata alla fede, delle nostre chiusure da aprire alla beatitudine del Risorto: "Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto".

Animo, fratelli, il Signore è Risorto e viene a farci visita nei nostri sepolcri di incredulità, ci stana, ci raggiunge nelle nostre distanze e solitudini per proporci un nuovo gemellaggio con Lui, fratelli del Risorto, per vivere da uomini nuovi!

Vi lascio il link di un video con la mia meditazione di Pasqua. Grazie a Daniele e Alfredo per la collaborazione!

http://www.youtube.com/watch?v=rm7mAiuYaxs

Buona settimana a tutti!
don Roberto