Omelia (01-12-2008) |
don Luciano Sanvito |
Il senso del "Timore" di Dio AVERE IL SENSO DEL RISPETTO...O MEGLIO,DEL "TIMORE DI DIO" Per noi cristiani, abituarsi alle cose di Dio, alle preghiere, alle celebrazioni della liturgia, ai riti e alle realtà della fede e della catechesi è diventata ormai una cosa quasi d'abitudine. "Cosa farei alla mattina a casa se non ci fosse la messa?"... diceva una vecchietta, ignara che nel suo dire ci fosse dietro quelle sue parole proprio il senso della mancanza di un tempo da occupare, piuttosto che il "timore" santo di fronte a Uno con cui stare in quel momento. Recuperare quel senso del "timore di Dio" che è la santità dello stare di fronte a questa Presenza di Colui che tutto è e tutto può, è il richiamo che il brano del vangelo ci fa attraverso la figura di questo soldato. Anzitutto, per dirci che spesso il senso vero di Dio ce l'hanno più quelli che sono fuori che quelli che sono dentro i nostri sistemi e strutture religiose e comunitarie. Sant'Agostino diceva, appunto a questo riguardo, che "molti di quelli che sono 'dentrò in realtà sono fuori, mentre spesso quelli che sembrano 'fuori' sono in verità dentro" le realtà di Dio. ANCHE PER NOI, IL RICHIAMO A RECUPERARE NELLE NOSTRE APPARTENENZE RELIGIOSE, IL RIFERIMENTO AL "TIMORE" DI LUI |