Omelia (25-04-2010)
don Luciano Sanvito
"Agnello"..."pecore"

ENTRARE NELLA CONOSCENZA PASQUALE DEL CRISTO RISORTO

La Pasqua avvia la rivoluzione della conoscenza del fatto, ponendo in atto quella della conoscenza nell'evento cristico.

L'immagine delle pecore anzitutto non chiama in causa il riferimento a noi, ma all'agnello sgozzato nella Pasqua e riabilitato come il Vivente, il Primo e l'Ultimo della storia della sequela umana.

Come a dire che ogni nostro seguire e fidarci delle cose e delle persone d'ora innanzi ha come modello, emblema e simbolo il segno dell'Agnello Pasquale.

Solo allora l'immagine della pecora applicata a noi riceve energia e senso: in riferimento all'Agnello di Dio, preannunziato, attualizzato nella storia, risuscitato e reso immortale nell'evento che viene in noi celebrato.

In sottofondo, inconsciamente potremmo dire,
l'immagine della pecora richiama non solo il Cristo, ma il Padre.
Ecco perché il brano evangelico presenta nelle parole di Gesù il riferimento a Lui, al Padre, sicurezza del cammino delle pecore, e prima ancora dell'Agnello risorto, trionfatore sul cammimo della morte, in grado di portare a noi il vessillo della gloria, da poter seguire per rendere il nostro cammino altrettanto vittorioso.
ACCANTO ALL'AGNELLO DI DIO, OGNI PECORA CAMMINA SICURA