Omelia (14-05-2000)
padre Paul Devreux
Gv 10, 11-18

Gesù ci dice: "Io sono il Buon Pastore".
Scoprire che questo è vero e che ciò corrisponde al mio bisogno, non è scontato: come scoprirlo?
Siamo nell'ordine del dono, ma posso fare la mia parte: pregando, chiedendo aiuto al Signore e stando molto attento alle sue risposte. Contemplare l'opera di Dio nella mia vita e la sua provvidenza continua, mi aiuta ad andare avanti ogni giorno. Io mi accorgo che continuamente il Signore si prende cura dei miei bisogni, magari giusto per farmi l'occhiolino e ricordarmi che c'è e che mi vuole bene. Questo è bellissimo.
Ciò che distingue l'amore umano da quello di Dio è la gratuità.
Io sono fondamentalmente un mercenario. Onestamente vedo che non sono capace di fare un gesto gratuito. Sono capace di fare grandi sacrifici, ma ho sempre il mio tornaconto. Ritengo che sia un dono rendersene conto, perché così distinguo meglio l'amore che ricevo da Dio, da quello umano; e vedendolo posso ringraziarlo. Anche questo è un dono.
Dio, in Gesù, ci ama fino alla morte in croce.
Signore donami di accogliere la tua proposta di farmi da Pastore.
Liberami dalla paura di perdere la mia autonomia nell'ascoltarti.
Donami di scoprire che l'unico che ci rimette in questo rapporto, sei Tu; io ho solo da guadagnarci.