Omelia (25-04-2010) |
don Roberto Seregni |
Nella mano di Dio Seguimi, ha detto il Risorto a Pietro. Seguimi come sei, con la tua fragilità, con le tue paure, con i tuoi slanci e le tue cadute. Seguimi, fidati, perdonati i tuoi tradimenti, lasciati raggiungere, lasciati amare. Seguimi, ha detto il Risorto a Pietro e lo dice, oggi, a ciascuno di noi. Come il focoso ex-pescatore di Cafarnao, anche noi siamo chiamati a ricentrare la vita su di Lui, il Risorto, il pastore. Ci sono delle occasioni della vita in cui ci sembra davvero di essere strappati a noi stessi, di perdere ogni riferimento, di soffocare. Una malattia, un fallimento, un litigio, un allontanamento e tutto cade, tutto si svuota. Gesù, oggi, ci lancia un messaggio di speranza e di bellezza. Dalla Sua mano nessuno potrà rapirci. Sì, c'è un posto sicuro, c'è un accoglienza gratuita, c'è una custodia affidabile. Per te. Spesso lo diciamo: "Siamo nelle mani di Dio!". Ma ci crediamo davvero? Davvero affidiamo la nostra vita alle Sue mani? Mi viene in mente l'avventura della liberazione di Israele: "Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire con mano potente" (Es 6,21). Questa mano, quella che liberò dalla schiavitù i figli di Abramo, è la mano che si prende cura di noi. Di che cosa possiamo aver paura? Cosa può farci stare in ansia? Anche noi abbiamo le nostre schiavitù: un relazione che non funziona, un lato del nostro carattere che rischia di essere troppo ingombrante nella relazione di coppia, una passione che può diventare un vizio, un passo che non riusciamo a compiere... Quella mano può salvarci da tutto questo, può ridarci quella libertà che ci permette di essere uomini e donne autentici e felici. Mi viene in mente il profeta Isaia: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato" (Is 49,15-16). Il nostro nome sta su quella mano, come un tatuaggio indelebile, come un ricordo eterno. Siamo radicati in Lui, piantati nella sua mano, custoditi dalla sua potente tenerezza. Animo, fratelli! Il Signore è Risorto, è vivo in mezzo a noi e ci promette che la nostra vita, tutto di noi, è al sicuro nelle sue mani. Tra i "Ritagli dello Spirito" in www.oratoriotirano.wordpress.com trovi nuovi testi e preghiere per la tua riflessione personale. don Roberto robertoseregni@libero.it |