Omelia (16-05-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia. Come vivere questa Parola? Con l'Ascensione di Gesù al cielo cessa la sua permanenza quaggiù anche sotto le spoglie del Risorto. L'ultima promessa è stata quella della venuta dello Spirito Santo: una promessa fatta dal Padre e che Gesù stesso realizzerà. Importantissima questa attesa dello Spirito Santo perché è Lui che fortificherà i suoi fedeli nella fede, nella speranza e nella carità rivestendoli "di potenza dall'Alto" (v.49). Ma qui è la stessa modalità della dipartita di Gesù ciò che ci conforta. Conduce i suoi verso Betania: un luogo non solo conosciuto ma amico. Poi leva le mani in alto e traccia quel segno di benedizione in cui il cielo si congiunge alla terra e la terra al cielo che, mi si permetta una metafora, la bacia e l'abbraccia. Proprio mentre vive questo gesto più eloquente di tante parole, Gesù "si staccò da loro e fu portato verso il cielo". Nessun terrore da parte di quanti restano in terra. Prostrati per un momento ad adorarlo, vengono come vivificati da questo loro indugiare in preghiera. E nel loro cuore prende a zampillare "una grande gioia" mentre prendono la via del rientro a Gerusalemme. Nella mia pausa contemplativa, mi abbandono alla visualizzazione di questa scena e mi lascio afferrare pienamente dalla benedizione come da un bacio e amplesso divino che, suggellando tutto quello che Gesù è venuto a rivelare su Dio, sostanzialmente mi conferma che Egli è l'Amore benedicente e vivificante la mia vita. Mio Signore e mio Dio, tu sei la benedizione stessa per me, per quanti porto in cuore, per tutti. Fa' che mai me ne scordi e che viva la gioia di essere salvato: oggi e sempre. La voce di un grande Papa L'Ascensione di Gesù è il trionfo dell'umanità, perché l'umanità è unita a Dio per sempre, è per sempre glorificata nella persona del Figlio di Dio. Giovanni Paolo II |