Omelia (16-05-2010) |
padre Paul Devreux |
Gesù parte, si vuole assentare ed è bene così. Non va trattenuto, altrimenti la Chiesa non nasce. Ora tocca a noi prendere in mano il suo regno e costruire il suo sogno. Anche a noi gli angeli dicono di non stare a guardare il cielo; è tempo di mettersi in cammino, ma per camminare bene prima bisogna sapersi fermare e aspettare il dono dello Spirito, per avere chiaro cosa fare. "Restate in città." E' il tempo della preghiera. Gesù c'invita a non aspettare le soluzioni ai nostri problemi dall'alto. C'invita a cercarle mettendo in pratica il comandamento dell'amore con la comunione, la condivisione, la solidarietà. Gesù, in un certo senso, è il primo laico, il primo ateo, perché distrugge la mentalità religiosa di chi prega e offre sacrifici per ottenere la grazia dalla divinità di turno. Ci dice che il Padre già sa di cosa abbiamo bisogno e non ha bisogno che glielo ricordiamo; c'invita a pregare sempre perché ci fa bene pregare, ci fa sentire in comunione con lui. C'invita a pregare dicendo: "Venga il tuo regno...", significa che c'invita a desiderare che venga un mondo più giusto, e quindi è come dire: "Voglio impegnarmi in prima persona e con tutto me stesso affinché questo avvenga." La preghiera e l'azione devono essere due aspetti di un'unica realtà: l'essere cristiani. Dio si vuole assentare per lasciare a noi piena libertà di azione. Un Dio padrone dovrebbe intervenire in continuazione per via dei nostri limiti, ma il nostro Dio non lo fa perché vuole credere nell'uomo! Questo non significa che non c'è e che non soffre con noi e per noi, ma non vuole fare il tappabuchi, né essere la risposta alle cose che non capiamo, perché Lui è molto di più. Allora come pregare? Posso pregare perché domani ci sia il sole? Certo, ma con il sorriso, non pretendendolo con calci, pugni o pianti. Non si comanda al cielo. Lo stesso vale per la salute e tutte le altre cose che abbiamo a cuore. La preghiera non è un mezzo per ottenere qualche cosa; si prega perché ci fa bene pregare. Dobbiamo fermarci per imparare a pregare. Scopo della preghiera è pregare, è vivere la sua dimensione, è sentirsi in comunione con Dio. Grazie Signore per la fatica che fai di lasciarci liberi. |