Omelia (20-05-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: "Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma".

Come vivere questa Parola?
Paolo si trova in catene a Gerusalemme, a causa della sua coraggiosa azione apostolica. In carcere, viene visitato dal Signore che lo incoraggia non promettendogli la felice risoluzione del suo caso, ma prospettandogli ulteriori prove.
Paolo aveva detto: "Come potranno credere se non c'è chi annunci?" (cf Rm 10,14) e non si era mai sottratto a questo compito spesso ingrato. Ma ora Gesù non punta sull'annuncio, bensì sulla testimonianza, cioè sulla disponibilità a pagare di persona, esponendosi coraggiosamente, per la causa del vangelo. È infatti la testimonianza che rende credibile lo stesso indispensabile annuncio.
La proclamazione del vangelo, se non è accompagnata da essa, è destinata a rimanere sterile, anzi a diventare controproducente: un capo d'accusa che si erge contro chi se ne fa latore. E la testimonianza spesso si accompagna con l'opposizione e la persecuzione, che si rivelano così necessarie ai fini dell'evangelizzazione.
Una fede che non scomoda, che non mette nella condizione di prendere posizione contro modalità di vita non rispettose della dignità propria ed altrui, è una fede di dubbia qualità che non convince nessuno. Il cristiano autentico sarà sempre un fautore di pace, ma mai un ossequioso propugnatore del quieto vivere. È la sua stessa fede che lo espone, perché sia luce, certo, ma in quanto segno di contraddizione.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a guardare da questo punto di vista le difficoltà che posso incontrare a causa della coerenza tra fede e vita e chiederò al Signore il coraggio di essere non un semplice credente, ma un testimone.

Donami, Signore, una fede adamantina, che non tema di esporsi e di andare contro corrente pur di restare fedele a te.

La voce di una martire
Partii decisa a "gridare il Vangelo con la vita" sulla scia di Charles de Foucauld, che aveva infiammato la mia esistenza. Trentatre anni dopo grido il Vangelo con la mia sola vita e brucio dal desiderio di continuare a gridarlo così fino alla fine.
Annalena Tonelli