Omelia (03-08-2003)
don Roberto Rossi
Procuratevi il cibo che non perisce

Abbiamo letto oggi l'inizio del lungo discorso rivolto da Gesù alla folla che voleva farlo re, dopo l'episodio della moltiplicazione dei pani. La reazione della gente è comprensibile, di fronte a uno che distribuisce gratuitamente da mangiare a tutti! Ma Gesù si sottrae al loro equivoco entusiasmo e in seguito prende parola per mettere in chiaro le cose.

"Voi mi cercate, ma non avete capito che cosa suggeriva a proposito della mia persona il segno del pane moltiplicato", rimprovera loro prima di tutto. Quindi prosegue, facendo riferimento a una delle preoccupazioni fondamentali della religione giudaica: "L'opera che dovete fare, non consiste nel rincorrere un cibo che perisce, ma nel riconoscere nel segno che ho compiuto l'intervento del Padre che mi indica come suo inviato. Credere in me, ecco ciò che dovete fare!" Credere in Lui? La folla è stupefatta: ha saziato la loro fame, è vero, ma come può pretendere di saziare anche il loro cuore, di colmare la loro vita? Tanto più che il pane moltiplicato non era che comune pane d'orzo: non era la manna venuta dal cielo, che Mosè aveva ottenuto da Dio nel deserto dell'esodo...

"Io sono il pane della vita": ecco finalmente la grande affermazione, la rivendicazione suprema, la verità che Gesù voleva rivelare alla folla attraverso il segno della moltiplicazione dei pani. Mentre nell'antico testamento la Sapienza diceva: "Quanti si nutrono di me avranno ancora fame", Gesù ora può affermare: "Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete". Se dunque avete fame di qualcosa di diverso dal pane, se avete dentro di voi una sete inesprimibile, non limitatevi ad aspettare da Gesù un cibo che perisce. La chiave del nostro futuro è Lui, lui solo!. E' Lui che dobbiamo cercare, non i pani del miracolo.