Omelia (30-05-2010)
padre Paul Devreux


Oggi festeggiamo la Santissima Trinità, foto di famiglia, volto che Dio ha desiderato rivelarci. Non sappiamo se Dio è solo Trino, ma questo è ciò che ha considerato utile rivelarci, per parlarci del suo essere Amore e comunione. Ma l'amore esige una circolarità. Da soli è difficile rappresentare l'amore. Segno della sua autenticità sono i frutti. Uno di questi frutti, quello che noi conosciamo, è la creazione, e noi in essa.

Oggi noi iniziamo e finiamo ogni momento di preghiera facendoci un segno di croce, perché questa è la sintesi di tutta la rivelazione: sulla croce c'è tutta la Trinità.

Cosa c'è di più bello di una famiglia unita, di una canonica affollata, di un paese dove ognuno cerca di fare il suo dovere; cosa c'è di più bello della Trinità! Ogni occasione di comunione e occasione di festa. La solitudine è contro natura e va combattuta. Siamo fatti per la comunione; per vivere la dimensione Trinitaria.

In fondo possiamo dire che la Trinità ci rivela semplicemente che Dio non è solo, che non è bene che sia solo, e cosi è per noi che siamo fatti a sua immagine e somiglianza. Dio c'invita a vivere in comunione con lui e con tutti i fratelli che ci dona d'incontrare.

Eppure viviamo in una società dove ci sono sempre più singoli e pensionati soli.

Signore mandaci il tuo spirito per aiutarci a rimanere sempre strumenti di comunione, perché questo corrisponde al nostro bisogno principale.