Omelia (31-05-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore ha detto.

Come vivere questa Parola?
Maria ancora piena di stupore per ciò che il Signore sta compiendo in lei, va in fretta verso Ain Karim per incontrare la cugina Elisabetta. Dopo l'accoglienza umile e calda della cugina, il cuore di Maria esplode in un inno di lode e di riconoscenza al Signore: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore ..." Elisabetta si identifica con la gioia di Maria perché anche lei è stata visitata dal Signor, prima con il dono della maternità nella vecchiaia e ora con la visita della giovane prescelta, che porta in grembo il Messia. Quante cose belle e profonde, quante speranze le due donne potevano condividere durante quell'incontro di quasi tre mesi!
La loro intimità non è solo frutto della parentela umana ma dal loro stare con il Signore; è una relazione umano-spirituale che fa crescere tutte e due. Infatti, Elisabetta nella sua saggezza, riconosce che la grandezza della cugina sta nella sua fede e nell'obbedienza alla parola di Dio. Nondimeno, si può applicare questa dichiarazione anche a Elisabetta stessa, e poi, ad ognuno di noi quando siamo capaci di rispondere Sì alla parola di Dio e ai suoi interventi nella nostra vita.
La fede e l'obbedienza di Maria hanno permesso a Dio di entrare intimamente nella nostra umanità: "Il Verbo si è fatto carne". Così Maria diventa porta di salvezza e di incontro con il Signore per tutti. Anche noi possiamo diventare porte di incontro con il Signore per i nostri fratelli!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, apro la porta del mio cuore a Dio nella fede e nell'obbedienza, consapevole di divenire porta di Dio per quanti avvicino.

Signore, mostrami la strada verso la vera comunione con te e con gli altri. Aiutami a liberarmi dal mio ‘IO', dalle illusioni, malinconie e abitudini che mi impediscono di aprirmi in lealtà a te e agli altri.

Una guida spirituale di oggi
Con la povertà del cuore potremo accogliere le esperienze altrui come doni. Le loro storie potranno collegarsi creativamente alla nostra, le loro esistenze potranno dare un nuovo significato alla nostra e il loro Dio parlare al nostro, in mutua rivelazione.
Henri Nouwen