Omelia (07-06-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Elia [...] disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio d'Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io».

Come vivere questa Parola?
Elia, il cui nome etimologicamente significa YHWH è Dio, parla al re Acaz che, dimentico del Signore e di ogni aiuto e benedizione da Lui ricevuti, si è volto ad adorare gli idoli. Quello che ci colpisce è la forza e la sicurezza con cui il grande profeta si rivolge al sovrano. Nessuna titubanza. Nessun sottinteso. Nessuna paura. Elia, uomo di Dio, vive sulla sua pelle il peccato di Acaz che voltando le spalle al vero Dio, provoca l'abbandono e la deriva idolatrica di tutto il popolo. Ecco perché avviene quasi un'immedesimazione. Il profeta di Dio partecipa della potenza divina. Vive alla sua presenza continuamente e la parola di Lui diventa una cosa sola con la parola del profeta.
Quello che Elia ha proferito sta per accadere. La siccità sarà la punizione con valore correttivo: per Acaz e per il popolo. Quanto a Elia gli vengono assicurati il pane e l'acqua, dentro la sollecitudine di Dio che non abbandona i suoi fedeli.
Emergono, dal brano, almeno tre insegnamenti per noi. C'è anzitutto lo stare alla presenza di Dio: non è solo sapere che Egli esiste, ma vivere sotto il suo sguardo vivificante. C'è la protervia di un sovrano che, col suo popolo, sceglie l'idolatria e ne paga lo scotto perché la natura stessa si ribella a lui negando i giusti ritmi della pioggia e della rugiada. E c'è infine l'esperienza del profeta inascoltato dal re e da tutti, ma protetto da Dio.

Nella mia pausa contemplativa, mi soffermo sull'importanza della dimensione profetica del mio battesimo: La vivo con gioia? Mi consolo al pensiero che se mi rendo consapevole della presenza di Dio in me, Egli più facilmente trova via libera per esprimere la sua sollecitudine verso di me?

O Signore, dammi il coraggio di vivere la dimensione profetica del mio battesimo credendo fermamente che Dio vuole operare il bene anche attraverso me.

La voce di un mistico del XVIII secolo
Se ne stia alla presenza di Dio, con una pura e semplice attenzione amorosa a quell'immenso Bene, in un sacro silenzio d'amore, riposando con questo santo silenzio tutto il suo spirito nel seno amoroso dell'Eterno Dio.
S. Paolo della Croce