Omelia (10-06-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Elia salì sulla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la sua faccia tra le ginocchia. Quindi disse al suo servo: «Sali, presto, guarda in direzione del mare».

Come vivere questa Parola?
Elia è un profeta di Dio ed è bello conoscerlo sempre più in ordine a quel rapporto con Dio che si qualifica attraverso la preghiera. Così è per Elia. Così è per noi, oggi. Anche se, forse, non è sempre il caso che imitiamo le sue forme esteriori.
Comunque va notata l'anima che è dentro gli atteggiamenti descritti dalla pagina biblica. Elia esprime la sua devozione prostrandosi fino a terra quasi a dire il niente che è lui, il tutto che è Dio.
Rivela poi l'intensità della sua fede attraverso quel volere che sia ripetuto per sette volte, dal suo giovane inserviente, l'andare a vedere se ci sono o no in cielo, i segni dell'evento tanto atteso: la pioggia. Qui non è affatto arbitrario il numero. Per sette volte (non una in più, non una in meno) il giovane va e torna. Ma ecco, al compiersi della settima volta annuncia che una nuvoletta è comparsa all'orizzonte. Elia coglie a volo il segno cosmico e, in esso, l'amorosa condiscendenza di Dio. Sì, può annunciare al re che tra poco la pioggia scenderà a ravvivare tutto ciò che sta morendo di sete.

Quel che, nella mia pausa contemplativa, oggi mi riempie il cuore di pace è la certezza che, se la preghiera è perseverante nella fede anche provata e sofferta, al momento giusto (quello disposto da un Dio la cui sapienza è assai migliore della mia) il mio pregare troverà risposta.
E la nuvoletta di questo racconto biblico? Certi esegeti spirituali insinuano un lontano preannuncio di quello che sarà Maria Santissima: la nube carica dell'acqua che è Gesù datore di vita.

Signore, accresci, ti prego, la mia fede. Fa' che anche nell'aridità e nel buio, non mi stanchi mai di pregare.

La voce di una beata
La preghiera è così potente sul cuore di Dio! Pregare con perseveranza, senza scoraggiarsi, anche se dovessimo morire senza essere esauditi.
Elisabetta della Trinità