Omelia (04-07-2010)
padre Romeo Ballan
La ?carta di ingaggio' per una missione senza frontiere

Riflessioni
Gesù è in viaggio: cammina con ferma decisione verso Gerusalemme (Vangelo di domenica scorsa). Si tratta di un viaggio missionario e comunitario, carico di insegnamenti per i discepoli. Da poco tempo Gesù aveva inviato in missione i Dodici (Lc 9,1-6). A breve distanza di tempo, Luca (Vangelo) narra la missione dei 72 discepoli: "Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi" (v. 1). La ?carta di ingaggio' e le istruzioni per i due gruppi di missionari -i 12 apostoli e i 72 discepoli- sono praticamente le stesse. Sorprende quindi questa vicinanza e duplicità, come a sottolineare l'urgenza della Missione.

Chi erano i 72? Qui il numero ha un significato simbolico, che riporta alla totalità della missione: 72 (o 70, a seconda dei codici) erano i popoli della terra, secondo la ?tavola delle nazioni' (Gen 10,1-32); altrettanti erano gli anziani di Israele. Inoltre, 72 è un numero multiplo di 12, per cui viene ad indicare la totalità del popolo di Dio. La missione, quindi, non è compito soltanto di alcuni (i 12, appunto), ma opera anche dei laici, cioè di tutti. In questi numeri si respira un messaggio di universalità della missione, nella sua origine, estensione e destinatari.

Le istruzioni sono molteplici e tutte significative, nello stile della missione nuova che Gesù ha inaugurato. Da allora sono istruzioni sempre valide, anche per noi e per i futuri evangelizzatori.
- "Li inviò" (v. 1): l'iniziativa della chiamata e dell'invio è del Signore, padrone della messe; ai discepoli corrisponde la disponibilità nella risposta.
- "a due a due": a gruppetti; occorre essere in comunione almeno con un'altra persona, perché la testimonianza sia credibile. Così andarono Pietro e Giovanni (At 3-4; 8,14); Barnaba e Saulo, inviati dalla comunità di Antiochia (At 13,1-4). L'annuncio del Vangelo non è lasciato all'inventiva solitaria, ma è opera di una comunità di credenti. Sia pure piccola, come nel caso dei genitori, primi educatori della fede dei loro figli. L'impegno di annunciare il Vangelo assieme ad altri non è solo una questione di maggiore efficacia, ma perché il farlo assieme è espressione di comunione e garanzia della presenza del Signore: "Dove sono due o tre... lì sono io in mezzo a loro" (Mt 18,20).
- Li inviò "davanti a sé...": sono portatori del messaggio di un'altra persona; non sono proprietari o protagonisti, sono precursori di Qualcuno che è più importante, che verrà dopo, per la cui venuta essi devono preparare le menti e i cuori dei destinatari, che sono su tutta la faccia della terra.
- "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai" (v. 2) disponibili. Oggi la situazione è la stessa di ieri. Le sfide della missione variano, in parte, secondo i tempi e i luoghi, ma nella sostanza sono ugualmente esigenti. E quindi valgono anche oggi le stesse soluzioni che Gesù proponeva allora.
- "Pregate... andate..." (v. 2-3): la soluzione che Gesù offre è duplice: "Pregate... e andate...". Pregare per vivere la missione in sintonia con il Padrone della messe, perché la missione è grazia da implorare per sé e per gli altri. E andare, perché in ogni vocazione, comune o speciale, il Signore ama, chiama e invia. "Pregare e andare": due momenti essenziali e irrinunciabili della missione. (*)
- Il messaggio da portare è duplice: il dono della pace (lo Shalom) nel senso biblico più completo, per le persone e le famiglie (v. 5); e il messaggio che "è vicino a voi il regno di Dio" (v. 9.11). Il Regno di Dio si costruisce e si coinvolge nella storia; il Regno è anzitutto una persona: Gesù, pienezza del Regno. Chi lo accoglie trova la vita, la gioia, la missione: lo annuncia a tutta la famiglia umana.
- Lo stile della missione di Gesù e dei discepoli è l'opposto di quello dei potenti di turno o delle multinazionali. La missione non si basa sulla volontà di dominio, l'arroganza e la cupidigia (cose da lupi: v. 3), ma sulla proposta umile, rispettosa, libera da sicurezze umane (borsa, sandali, v. 4); è attenta ai più deboli (malati, v. 9), è offerta nella gratuità, senza ricercare ricompense (v. 20).
- Il Vangelo di Gesù è messaggio di vita vera, perché invita a affidarsi soltanto a Dio, che è Padre e Madre (I lettura); e a fidarsi di Cristo crocifisso e risorto (II lettura) per la salvezza di tutti.
- Gli operai sono pochi, poveri e deboli di fronte a un mondo immenso; Paolo trova forza solo nella croce di Cristo (v. 14)... Sono segni e garanzia che il Regno appartiene a Dio, che la Missione è Sua.


Parola del Papa
(*) - "La Chiesa ha bisogno oggi di molti apostoli per evangelizzare il mondo del nuovo millennio e si aspetta di trovare questi evangelizzatori tra di voi, giovani uomini e donne". (Lima, Perù, 2.2.1985).
- "Mettetevi in prima fila tra coloro che sono pronti a lasciare la propria terra per una missione senza frontiere. Attraverso le vostre persone Cristo vuole raggiungere l'umanità intera".
Giovanni Paolo II
Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 1985


Sui passi dei Missionari
- 4/7: S. Elisabetta di Portogallo (1271-1336), terziaria francescana, fece opera di pacificazione e riconciliazione in famiglia, e tra Portogallo e Spagna.
- 6/7: B. Maria Teresa Ledóchowska (1863-1922), lavorò per la liberazione degli schiavi africani e fondò le Suore Missionarie di S. Pietro Claver.
- 6/7: B. Nazaria I. March Mesa (1889-1943), spagnola, emigrò in Messico; missionaria in Bolivia e Argentina; fondatrice.
- 7/7: B. Pietro To Rot (Papua-Nuova Guinea, 1912-1945), laico catechista, sposato, ucciso dai giapponesi, con una iniezione letale, alla fine della II Guerra Mondiale.
- 7/7: B. Maria Romero Meneses (1902-1977), salesiana del Nicaragua, dedita alle opere di carità.
- 9/7: SS. Agostino Zhao Rong (+1815) e numerosi compagni martiri in Cina, che in luoghi e tempi diversi (tra 1648 e 1930) hanno reso testimonianza al Vangelo di Cristo con la parola e la vita.
- 9/7: S. Paolina (Amabile Wisintainer) del Cuore Agonizzante di Gesù (1865-1942), italiana, emigrò in Brasile, ove si dedicò alla cura di malati e poveri, per i quali fondò una congregazione.
10/7: BB. Emanuele Ruiz e 10 compagni martiri (8 missionari francescani e 3 fratelli di sangue laici maroniti), uccisi per la fede, da musulmani, a Damasco (Siria) nel 1860.