Omelia (10-08-2003) |
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Il pane di vita disceso dal cielo 1) Comunemente parliamo della vita di Gesù di Nazaret, come di "vita nascosta", ma essa fu una "vita divina nascosta", in quanto la sua "vita umana" era ben visibile a tutti e Gesù viveva col suo lavoro, in mezzo agli uomini, condividendo le gioie e le sofferenze, la povertà e le preoccupazioni. 2) Per questo i suoi compaesani e anche gli abitanti di Cafarnao, "mormoravano di lui" quando disse: "Io sono il pane disceso dal cielo" vedendo in lui solo un umile carpentiere... un fabbro - falegname che viveva come tutti gli altri e di cui si conosceva bene la famiglia. 3) Succede la stessa cosa con l'Eucarestia, con la presenza di Gesù, viva e vera nel pane eucaristico: Gesù è qui, ma quasi non ci accorgiamo della sua Presenza, facciamo fatica a riconoscere il Figlio di Dio nel silenzio e nella "banalità" di un pezzo di pane. 4) Come abbiamo bisogno del pane materiale per vivere questa vita terrena, così abbiamo bisogno del pane della vita eterna, che è Gesù stesso. Il pane che Dio fece piovere dal cielo per Israele e il pane che sfamò Elìa nel deserto, sono solo una pre-figurazione dell'Eucarestia. Dobbiamo mangiare del pane che è Gesù stesso, se vogliamo attraversare il lungo cammino della vita |