Omelia (15-08-2010) |
mons. Roberto Brunelli |
Grandi cose ha fatto per me "Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente", dice Maria nel suo cantico di lode a Dio, che si legge nel vangelo di oggi e che molti conoscono con la prima parola della sua traduzione in latino, "Magnificat". Le "grandi cose" che l'Onnipotente, vale a dire Colui per il quale nulla è impossibile, ha fatto per l'umile donna di Nazaret, sono quelle che i cristiani celebrano ogni anno con apposite feste. Per limitarci alle tre principali, tra loro connesse, al centro sta quella relativa alla divina maternità: fatto unico, che non si era mai visto né si vedrà mai più. Per dare al mondo il Redentore, tra tutte le donne Dio ha scelto lei come madre del suo Figlio; Colui che legge le menti e i cuori ha visto la fede a tutta prova e la totale disponibilità di questa giovane donna ad assecondare il suo progetto di salvezza per tutti gli uomini. La divina maternità, centro e fondamento dell'importanza di Maria, è celebrata ogni anno il 1° gennaio. In vista poi del fatto che sarebbe diventata la madre del suo Figlio, Dio l'ha preservata sin dal suo concepimento dalla macchia con cui ogni uomo entra in questo mondo: ecco la festa dell'Immacolata, l'8 dicembre. E poiché il suo corpo ha dato un corpo al Figlio di Dio, ecco la festa di oggi, il cui significato è espresso così nei testi della Messa: "Tu (Dio) non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita". Davvero grandi cose ha fatto per lei l'Onnipotente. Ma la festa dell'Assunta, come ogni altra festa cristiana, non è soltanto contemplazione delle opere di Dio: riguarda anche quanti la celebrano. Dice sempre la liturgia di oggi: "(In lei, Signore,) hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza". Il cristiano è un pellegrino, che cammina nel tempo avendo chiara la meta, la vita eterna con Dio; Maria è lo specchio in cui si riflette la possibilità che Dio offre a tutti di raggiungere la meta, come è già avvenuto per lei. E questo manifesta che non solo per Maria Dio ha fatto "grandi cose": le ha fatte e le fa anche per chiunque cerchi di condividere la sua fede e la sua disponibilità. Ogni credente può riferire a sé le parole della Madre di Dio, se solo ricorda che l'Onnipotente gli ha dato la vita, lo ammette alla sua amicizia, gli dà un futuro con lui. Specificamente, come ha glorificato il corpo di Maria, Dio intende fare altrettanto per noi, nei tempi e nei modi che solo lui conosce, perché anche il corpo dell'uomo ha valore ai suoi occhi. Importante è salvarsi l'anima, si dice comunemente; ma è sbagliato: Dio ha creato non l'anima, ma la persona, composta di anima e corpo, e nulla di quanto egli ha creato sfugge alle sue cure o è privo di rilievo. La festa di oggi suona così anche come richiamo ad un atteggiamento corretto verso il corpo, troppo spesso oggetto di attenzioni squilibrate, con forzature di ogni sorta: da un lato cosmetici, lifting, palestra e quant'altro, nel tentativo talora patetico di annullare i segni del tempo che passa; dall'altro la noncuranza, quando non il disprezzo, del corpo altrui, cui si infliggono violenze, fame, abusi e sfruttamento. Il corpo dell'uomo ha in sé una dignità non inferiore a quella del corpo glorificato di Maria. E allora torna utile riflettere su un episodio riferito dall'evangelista Luca (11,27-28). Una volta, dalla folla in ascolto di Gesù, una donna espresse ad alta voce la sua ammirazione: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!" Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!" |