Omelia (15-08-2010)
don Giovanni Berti
Le ferie di Maria

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Nel giorno di ferragosto, giorno che per tutti è simbolo delle ferie (anche per coloro che ci sono già andati e stanno lavorando e anche per coloro che per vari motivi non le possono fare), la Chiesa ricorda Maria che si mette in viaggio.
Fare una vacanza, smettere di lavorare e riposare più di qualche giorno, è un vero e proprio diritto per tutti, e non va assolutamente visto come un privilegio di cui si può fare a meno. Purtroppo, come dicevo sopra, non tutti possono permettersi di fare una vacanza e di viaggiare. La crisi economica e del lavoro, che in questo periodo attraversa e colpisce molti lavoratori e famiglie, va a toccare anche questo diritto fondamentale.
Come dice il racconto dell'evangelista Luca, Maria si mette in viaggio verso una città lontana. Si stacca dalle sue solite occupazioni di giovane donna di Nazareth, per andare a visitare questa sua più anziana cugina.
Non credo sia una forzatura vedere in questo viaggio un parallelo con quelle che sono le nostre vacanze. Anzi credo proprio che nel cammino di Maria verso la regione montuosa della Giudea possiamo trovare anche un senso profondamente cristiano al nostro viaggiare per vacanza.
Personalmente, viaggiare significa vedere cose nuove e rompere profondamente con il solito ritmo della vita quotidiana. Andare in un altro posto e cambiare ritmo di vita, aiuta a purificare e a rivedere quello che siamo tutti i giorni. Non possiamo vivere in eterna vacanza, per ovvi motivi economici e perché la vacanza è bella proprio perché inizia e finisce, ma la vacanza ci fa sperimentare qualcosa di nuovo che poi abbiamo voglia di riportare nella vita di sempre. Andare in vacanza non significa fuggire, ma cambiare per cambiarsi un po', in modo che il logorio della vita quotidiana non ci opprima.

Maria esce dalla vita di tutti i giorni in cerca di quella prova che l'Angelo ha dato quando le è apparso. La prova che tutto quel che le sta accadendo il lei viene da Dio, sta proprio nella gravidanza inattesa di questa sua cugina Elisabetta, che tutti oramai ritenevano sterile.
Maria viaggia alla ricerca di questo incontro che le darà nuovo slancio nel proseguire la vocazione che ha ricevuto nell'Annunciazione. Non possiamo infatti comprendere bene il brano di questa Domenica di Ferragosto senza aver letto quel che accade subito prima nel racconto Evangelico, che è appunto l'Annuncio a Maria della sua maternità divina.
Maria dunque si prende questa vacanza e si mette in cammino, e ha come obiettivo non solo un luogo, ma l'incontro con la cugina Elisabetta.
Forse sta qui un insegnamento cristiano riguardo le nostre vacanze: cogliere l'occasione di ogni spostamento per incontrare le persone. Possono essere le persone che ci portiamo dietro in vacanza (la famiglia e gli amici compagni di viaggio), oppure persone nuove che incontriamo.
Il mettersi in viaggio per cambiare luogo, ritmi di vita, orari e cose da fare, sono tutte occasionie per incontrare in modo nuovo gli altri e alla fine anche noi stessi.
Maria dopo aver incontrato Elisabetta si sente rassicurata interiormente e la sua rigenerazione spirituale è ben descritta nel canto del Magnificat.
Che le nostre vacanze, brevi o lunghe che siano, possano davvero farci incontrare veramente le persone, superando superficialità e freddezze. E che il ritorno alle nostre occupazioni quotidiane ci ritrovi rigenerati e rappacificati, in modo che le durezze della vita e le difficoltà non ci facciano perdere la pace interiore e la voglia di vedere la vita in modo nuovo.


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