Omelia (15-08-2010) |
don Roberto Rossi |
Assunzione di Maria Ss. in Cielo La solennità di oggi, dell'Assunzione della Madonna in cielo, corona il ciclo delle grandi celebrazioni liturgiche nelle quali siamo chiamati a contemplare il ruolo di Maria Ss. nella Storia della salvezza. Infatti, l'Immacolata Concezione, l'Annunciazione, il Natale e la Divina Maternità, l'Assunzione sono tappe fondamentali, intimamente connesse tra loro, con cui la Chiesa contempla, esalta e canta il glorioso destino della Madre di Dio, ma nelle quali possiamo leggere anche la nostra storia. Il mistero della concezione di Maria richiama la prima pagina della vicenda umana, indicandoci che, nel disegno divino della creazione, l'uomo avrebbe dovuto avere la purezza e la bellezza dell'Immacolata. Quel disegno compromesso, ma non distrutto dal peccato, attraverso l'Incarnazione del Figlio di Dio, annunciata e realizzata in Maria, è stato ricomposto e restituito alla libera accettazione dell'uomo nella fede. Nell'Assunzione di Maria, contempliamo, ora, ciò che siamo chiamati a raggiungere, seguendo di Cristo Signore e nell'obbedienza alla sua Parola, al termine del nostro cammino sulla terra. La tappa ultima del pellegrinaggio terreno della Madre di Dio ci invita a guardare al modo in cui Ella ha percorso il suo cammino verso la meta dell'eternità gloriosa. Nel brano del Vangelo appena proclamato, san Luca racconta che Maria, dopo l'annuncio dell'Angelo, "si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa" per fare visita ad Elisabetta (Lc 1, 39). L'evangelista, dicendo questo, vuole sottolineare che per Maria seguire la propria vocazione, nella docilità allo Spirito di Dio, che ha operato in Lei l'incarnazione del Verbo, significa percorrere una nuova strada ed intraprendere subito un cammino fuori della propria casa, lasciandosi condurre solamente da Dio. Sant'Ambrogio, commentando la "fretta" di Maria, afferma: "la grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze". La vita della Madonna è condotta da un Altro - "Ecco la serva del Signore: avvenga in me secondo la tua parola" (Lc 1,38) - è modellata dallo Spirito Santo, è segnata da eventi ed incontri, come quello con Elisabetta, ma soprattutto dalla particolarissima relazione con il suo figlio Gesù. E' un cammino nel quale Maria, serbando e meditando nel cuore gli avvenimenti della propria esistenza, scorge in essi in modo sempre più profondo il misterioso disegno di Dio Padre, per la salvezza del mondo. Seguendo poi Gesù da Betlemme all'esilio in Egitto, nella vita nascosta e in quella pubblica, fino ai piedi della Croce, Maria vive la sua costante ascesa verso Dio nello spirito del Magnificat, aderendo pienamente, anche nel momento dell'oscurità e della sofferenza, al progetto d'amore di Dio e alimentando nel cuore l'abbandono totale nelle mani del Signore, così da essere paradigma, esempio e modello, per la fede della Chiesa. Tutta la vita è un'ascensione, tutta la vita è meditazione, obbedienza, fiducia e speranza, anche nelle oscurità; e tutta la vita è questa "sacra fretta", che sa che Dio è sempre la priorità e nient'altro deve creare fretta nella nostra esistenza. E, finalmente, l'Assunzione ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, è un cammino nel seguire Gesù, un cammino che ha una meta ben precisa, un futuro già tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio, perché - come dice Paolo nella Lettera agli Efesini - il Padre "ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli in Cristo Gesù" (Ef 2,6). Ciò vuol dire che con il Battesimo siamo fondamentalmente già risuscitati e sediamo nei cieli in Cristo Gesù, ma dobbiamo corporalmente raggiungere quanto già cominciato e realizzato nel Battesimo. In noi l'unione con Cristo, la risurrezione, è incompiuta, ma per la Vergine Maria essa è compiuta, dopo che anche Lei ha fatto ilo suo cammino nella fede. Ella è entrata nella pienezza dell'unione con Dio, con il suo Figlio, e ci attira e ci accompagna nel nostro cammino. In Maria assunta in cielo contempliamo, allora, Colei che, per singolare privilegio, è resa partecipe con l'anima e con il corpo della definitiva vittoria di Cristo sulla morte. "Compiuto il corso della vita terrena - dice il Concilio Vaticano II - fu assunta alla gloria celeste in corpo e anima, ed esaltata dal Signore come Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, Signore dei signori (cfr Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte". Nella Vergine Assunta in cielo contempliamo il coronamento della sua fede, di quel cammino di fede che Ella indica alla Chiesa e a ciascuno di noi: Colei che in ogni momento ha accolto la Parola di Dio, è assunta in cielo, cioè è accolta Lei stessa dal Figlio, in quella "dimora" che ci ha preparato con la sua morte e risurrezione . La vita dell'uomo sulla terra - come ci ha ricordato la prima lettura - è un cammino che si svolge, costantemente, nella tensione della lotta tra il drago e la donna, tra il bene e il male, E' questa la situazione della storia umana: è come un viaggio in un mare spesso burrascoso; Maria è la stella, che ci guida verso il Figlio suo Gesù, sole sorto sopra le tenebre della storia" e ci dona la speranza di cui abbiamo bisogno: la speranza che possiamo vincere, che Dio ha vinto e che, con il Battesimo, siamo entrati in questa vittoria. Ci interessa questa vittoria? Dio ci aiuta, ci guida. Questa è la speranza: questa presenza del Signore in noi, che diventa visibile e concreta in Maria assunta in cielo. "In Lei, leggeremo tra poco nel Prefazio di questa festa, hai fatto risplendere per il tuo popolo pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza". Ci affidiamo a Lei, Madre carissima; affidiamo a lei, le nostre famiglie, la Chiesa, l'umanità, la nostra vita perché la porti alla salvezza eterna. Amen. |