Omelia (01-03-2009) |
Wilma Chasseur |
Convertitevi e credete al vangelo Come ogni anno, le letture della prima domenica di Quaresima, ruotano attorno al tema della tentazione. " In quel tempo, lo Spirito condusse Gesù nel deserto ed egli vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano". Questo accenno alla pacifica coabitazione di Gesù con le fiere e gli angeli che lo servivano, ci ricorda lo stupendo scenario del giardino dell'Eden con " ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male". Secondo gli esegeti, l'albero della vita sarebbe reale, sarebbe cioè l'albero della vita divina; e l'albero della conoscenza del bene e del male sarebbe simbolico. Il che equivale a dire che se l'uomo si impadronisce per rapina del frutto dell'albero della vita e della gloria divina, senza aspettare di riceverla da Dio, farà l'esperienza del male, che non è un albero, ma una situazione esistenziale conseguente alla trasgressione del comandamento.Che, agli albori dell'umanità era uno solo: non mangiare il frutto di quell'albero. Con la trasgressione, è come se fosse avvenuta un'esplosione all'interno dell'uomo che non è più unificato nell'unica ricerca del bene, ma è disintegrato e frantumato in mille desideri contrastanti. La sua volontà si oppone a quella di Dio, la sua sensibilità avverte il richiamo del male e la sua intelligenza non vuole più dipendere da Dio, erigendosi a criterio assoluto nello stabilire ciò che è bene e ciò che è male.Ed è proprio questa frantumazione che ha reso necessario l'istituzione di tanti altri comandamenti. Anche nella società civile vediamo che, più l'uomo trasgredisce, più aumentano le leggi. Quindi l'antica legge data a Mosè sul Monte Sinai, era anzitutto un ribadire quella legge naturale che Dio aveva precedentemente scritto nel cuore umano. O meglio: era un riscrivere su tavole di pietra ciò che l'uomo non era più capace di leggere nel suo cuore. Visto che questo cuore tendeva, per chissà quali imperscrutabili motivi ( mistero d'iniquità), a diventare sempre più di pietra e a dimenticare che il bene - molto più che il male - è inscritto nel suo codice genetico spirituale, occorreva una legge scritta su tavole di pietra, per ricordarglielo. Infatti, ogni cuore non deviato, né abbruttito dal peccato, sa benissimo ancora adesso, senza bisogno di leggerlo da nessuna parte, che odiare è male, tradire è male e via di seguito: il giudice interiore della coscienza glielo ricorda incessantemente. Ma sarà perché l'uomo vuole costruire un mondo senza Dio, che non è più capace di leggere nel proprio cuore? Questo analfabetismo dilagante del cuore, sarà dovuto al fatto che si vuole eliminare Dio dalla faccia della Terra? Sembrerebbe proprio di sì, perché come il Sole è la luce della Terra, senza il quale non ci vediamo per niente, così Dio è il sole della nostra vita e del nostro cuore: se lo eliminiamo non ci vediamo più per leggere dentro di noi e non ci sentiamo più per udire ancora il richiamo della coscienza. Se eliminiamo Dio dal cuore, questo diventa - verso il prossimo - più duro delle tavole di pietra! " Gesù si recò quindi nella Galilea e diceva: " Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo". E' dunque urgente " convertirsi e credere al Vangelo"cioè cambiare il cuore. Perché solo un cuore allineato su quello di Dio, sarà in grado di salvare l'avvenire del mondo e fare in modo che l'arcobaleno di pace splenda di nuovo all'orizzonte. |