Omelia (12-04-2009)
Wilma Chasseur
Vincitore della morte

Tutto è consumato! Anche la morte! Le braccia di Gesù inchiodate sulla Croce, rimarranno per sempre aperte per accogliere tutti i disperati, tutti i perduti, gli assetati, i derelitti, i traditori, i fedeli e gli infedeli.Il suo cuore trafitto dalla lancia, non si chiuderà mai più, su nessuna miseria, angoscia, ribellione e oppressione. Nessuna sofferenza gli rimarrà estranea: l'accoglierà a cuore aperto da chiunque provenga.
Tutto è consumato: le ore di angoscia al giardino degli ulivi, il sudore di sangue, le lacrime su Gerusalemme, i rinnegamenti, i tradimenti, gli scherni, le derisioni, l'ora delle tenebre e il calice amarissimo.
Gesù splendente e trionfante, ha le piaghe gloriose che brillano come diamanti e gli conferiscono una magnificenza che s'irradierà per tutta l'eternità.
Gesù splendore della gloria del Padre, entra veramente in possesso di quella gloria che aveva presso il Padre prima che il mondo fosse .
Gesù, re e Signore dell'universo, è finalmente riscattato da tutte le spaventose umiliazioni e oltraggi subiti nella morte di Croce.
Gesù è circondato da miriadi e miriadi di angeli in festa, giubilanti e osannanti, e dai santi passati anche loro attraverso la grande tribolazione e che " hanno lavato le vesti nel sangue dell'Agnello".
Gesù è andato a prepararci un posto. Il suo sepolcro vuoto è lì a testimoniare che nessuna corruzione ha mai potuto benché minimamente sfiorarlo, né interiormente, né esteriormente. Il male non ha mai avuto nessun potere su di Lui ("chi di voi potrà accusarmi di peccato?"); il suo corpo glorioso ne è il garante.
Ma questo corpo glorioso e risorto, ci rivela anche il destino del nostro corpo che alla fine dei tempi sarà abitato e trasfigurato dalla gloria.
E il suo sepolcro vuoto ci rivela che neanche noi saremo destinati a rimanere per sempre nel sepolcro, ma risorgeremo dalle nostre ceneri per rivestire un corpo di luce.
Gesù risorto ci ricorda infine che dobbiamo rivolgere i nostri sguardi agli "anni eterni" che ci aspettano e che qui stiamo camminando verso un altrove, in attesa dell'ultimo passaggio-la nostra Pasqua- che terminerà il nostro esilio quaggiù, per trasferirci definitivamente nella Casa del Padre.
Ma questo destino, abbiamo il tremendo potere di deciderlo ora, e anche di fallirlo se non riponiamo tutta la nostra fiducia in Lui affinché ci impedisca di usare male la nostra libertà. Possiamo fallire tutto nella vita: non avremo fallito niente se avremo vinto la nostra battaglia per la vita eterna.
Gesù risorto continua a guidarci nel cammino della vita, affinché ognuno di noi possa raggiungere quel posto che Egli è andato a prepararci.
Sì, Gesù Cristo vive, anzi è il vivente. Ed è una realtà storica! Non è un simbolo, né un mito, né una leggenda: io non sarei qui a scrivere se Lui non fosse vivo e presente con il suo Spirito ( non sarei capace di parlare di un mito o di un essere leggendario) e voi non sareste qui a leggermi, perché -ne sono certa- non vi interesserebbe leggere la storia di uno che non è mai esistito e che non cammina con voi ogni giorno, dandovi forza e coraggio per andare avanti.
Coraggio dunque, amici! Non siamo soli nel cammino. Colui che passava per le contrade della Palestina, attraversa ancora le nostre strade e le nostre vite, parla al nostro cuore e oggi si eleva in alto, vincitore anche della morte, per dirci che è andato a preparaci un posto nel suo Regno.
L'infinito ci aspetta al traguardo.