Omelia (08-11-2009) |
Wilma Chasseur |
Essere o apparire? •1/ Preferenze divine Due donne, vedove e povere, sono le protagoniste delle letture di oggi in contrapposizione con gli scribi ricchi, stimati, potenti, riveriti e che ... "divorano le case delle vedove." Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti ricevere saluti nella piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove". Naturalmente il plauso di Gesù va verso queste ultime, come per confermare un'ennesima volta le sue preferenze per gli umili, i poveri, quelli che non contano. Preferenze divine, che vanno assolutamente controcorrente e non rispecchiano minimamente la mentalità dominante. Gli scribi rappresentano quella parte di umanità -non geografica, ma che ci ritroviamo dentro, ognuno per conto nostro, basta che siamo sinceri con noi stessi- che vuole emergere, essere qualcuno, avere un posto importante nella società ecc. ecc. Alzi la mano colui al quale interessa contare solo per il Signore, essere visto solo da Lui nel bene che fa e nelle elemosine che dà! Quante mani alzate? •2/ Zone da Evangelizzare Questo eccessivo amor proprio che si potrebbe meglio definire come amor sbagliato, va continuamente ridimensionato. Abbiamo dentro di noi intere zone non evangelizzate, come diceva il Cardinal Biffi, e dobbiamo sempre raddrizzare le vie, cioè i nostri pensieri nascosti, le nostre intenzioni e desideri. Rettificare l'intenzione: ecco una pratica quanto mai raccomandata dai maestri di spirito, per non sviluppare quell'ipertrofia dell'io che è una malattia molto pericolosa e deleteria per il progresso spirituale. Gesù pone dunque l'accento sulla retta intenzione. Il suo insegnamento mira a debellare la pratica superficiale di una religiosità puramente esteriore ("ostentano di fare lunghe preghiere e amano passeggiare in lunghe vesti"). Occorre vigilare sul cuore per non cadere in una pericolosa forma di illusione religiosa, cioè quella di sentirsi a posto perché si sono osservate determinate pie pratiche. Eccovi un esempio molto efficace per illustrare questa verità: •3/ L'abito fa il monaco? C'era una volta un bramino indiano che apparteneva a una casta elevata. In India ci sono infatti le varie caste: i bramini appartengono a una casta elevata, mentre i paria (i poveri) appartengono al rango inferiore: sono anche definiti gli intoccabili, appunto perché non bisogna abbassarsi al loro rango. Questo bramino buono e pio, viveva di elemosine che gli davano i suoi fedeli. Un giorno decise di vestirsi da intoccabile paria per fare il solito giro: si mise quattro cenci addosso e partì. Quel giorno nessuno lo salutò, né al mercato, né al tempio e nessuno gli diede niente, né per lui, né per il tempio. Il giorno dopo si vestì di nuovo da bramino: si mise un bel vestito bianco, un turbante di seta, una giacchetta ricamata. Tutti lo salutavano, gli facevano inchini, gli davano denaro per lui e per il tempio. Arrivato a casa, il bramino si tolse gli abiti, li pose su una sedia e si inchinò profondamente dicendo: "O fortunati voi vestiti, fortunati voi! Sulla terra ciò che è certamente più onorato è il vestito, non l'essere umano che vi sta sotto"... Il Signore ci invita dunque a rinnovare l'interno. A puntare sull'essere, non sull'apparire. |