Omelia (06-12-2009)
Wilma Chasseur
Mille anni come un giorno solo

In questo tempo d'Avvento, chi ci parla nel Vangelo non è Gesù, ma Giovanni Battista, messaggero di salvezza che ne prepara la venuta. "Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore e raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio".

1 Profeta del Nuovo o Antico testamento?

Profeta dell'Altissimo per eccellenza perché, se gli altri profeti annunciavano Colui che doveva venire, il Battista fu testimone della sua venuta. Lo vide e lo indicò come Colui al quale non era degno di sciogliere nemmeno il legaccio dei sandali.
Giovanni Battista si situa alla giunzione tra il Nuovo e l'Antico testamento, ma appartiene a quest'ultimo perché è morto prima che Gesù salisse in cielo, quindi nel regime dei cieli chiusi: per questo Gesù disse che tra i nati di donna non ve n'era uno più grande del Battista, ma il più piccolo del regno nuovo è più grande di lui. Il nuovo regno è quello instaurato da Gesù dopo la sua morte, in cui si spalancarono i cieli e le porte del Paradiso furono riaperte.
Il Battista è stato grande nell'umiltà: disse che il Salvatore, cioè il Messia che doveva venire, era Gesù e non rivendicò quel titolo per sé quando gli era già stato anche attribuito. Di se stesso disse che era solo la voce che indicava il vero Maestro e inviò i suoi discepoli a seguire Gesù, non lui. Li esortò a scegliere l'unico Maestro. L'unico che è venuto a rivelarci lo straordinario destino di gloria che ci aspetta, e ha riscattato così la nostra vita dal non-senso e dalla banalità di un vivere quotidiano grigio e piatto, elevandola ben al di sopra di quanto il nostro cuore potesse sperare!

- 2 Qual è il problema dell'uomo?

Perché il grande problema dell'uomo di tutti i tempi, non è quello del vivere, ma quello di dare un senso alla propria vita e di percepire la dimensione spirituale ed eterna del proprio andare e del proprio esistere. "Noi di tanto in tanto sperimentiamo di essere eterni" diceva già Seneca nel primo secolo avanti Cristo. Infatti capita che a volte sentiamo, come a sprazzi, che "l'homme passe l'homme" (l'uomo supera l'uomo) come diceva già Pascal. In certi momenti ne abbiamo l'impressione fugace, ma avvertiamo il bisogno di sentirlo in modo costante perché noi, a differenza degli animali, non abbiamo solo il problema del vivere, ma di sapere perché e per chi viviamo. La nostra vita ha senso se la impostiamo come l'incontro con Qualcuno, e qualcuno che viene, anzi: è già presente.
Giovanni Battista è come un dito puntato che ci indica questo Qualcuno; per questo può dire: "Preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri". E battezzando nel deserto predica un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

3 A quale grande impresa siamo chiamati?

Conversione: ecco la grande impresa che ogni uomo e ogni donna deve intraprendere nella sua vita, e portare a compimento! Tutte le altre, le può anche fallire, ma questa no, perché altrimenti fallisce il suo destino eterno. E questa impresa può essere riassunta in quattro parole molto semplici: scegliere il bene e rinunciare al male. E non temporeggiare! "Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo" (seconda lettura). Viviamo in una società che non sa più cosa sia il bene e cosa sia il male. Se è sempre stata opera ardua, scegliere il bene e rinunciare al male, prima, perlomeno, si sapeva cosa fosse il bene e cosa il male. Mentre ora si sta stravolgendo tutto; si spaccia per oro colato ciò che è spazzatura e lo si chiama pluralismo etico: pare infatti che, in virtù di chissà quale progresso, tradire rubare, mentire ecc. non sia più un male, ma un bene di cui vantarsi dimostrando così di essere furbi e in gamba!.... Dobbiamo recuperare la sacrosanta volontà di seguire la legge del Signore e non di farcene una a proprio uso e consumo affinché quando "cielo e terra passeranno", possiamo essere trovati "senza macchia, integri e irreprensibili davanti a Dio".