Omelia (01-01-2009) |
Wilma Chasseur |
Madre per sempre, Madre di tutti Primo gennaio. Il tempo passa. Un altro anno si è concluso e ne iniziamo uno nuovo. Questo scorrere inesorabile del tempo, che neanche il più potente dei potenti potrà mai fermare, è un gran mistero. • 1 Primogenita della redenzione Questo primo giorno di questo nuovo anno, noi cristiani lo iniziamo con la Maria Santissima che è all'inizio della nostra storia di redenti. E' allo stesso tempo la primogenita della redenzione ed è Colei che ha dato alla luce il Redentore, primogenito della nuova umanità. "Gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre". Tutto nuovo dunque, dopo che Maria ebbe pronunciato il suo "Sì". Se non l'avesse detto (ed era libera di non dirlo), niente di nuovo per noi: non saremmo certamente qui a parlare di Lei e a celebrarla in questo primo giorno. Anzi, di Lei non ne sapremmo proprio niente. E meno ancora sapremmo di noi, di quale sarebbe stato il nostro destino, senza quel suo salvifico "sì". E non potremmo neppure celebrare nel suo nome la "giornata mondiale della pace", perché mai avremmo avuto tra di noi il principe della pace. • 2 Ma perché Madre di Dio, nientemeno? Maria Santissima dunque. Ma perché Madre di Dio, nientemeno? Vi confesso che prima che approfondissi la dogmatica, questo appellativo mi poneva qualche interrogativo. Come si può definire Madre di Dio, una semplice creatura, seppure eccelsa sopra tutte; addirittura "genitrice" di Dio secondo l'audace espressione dei primi santi Padri, quali sant'Atanasio o san Gregorio Nazianzeno? La risposta e la ragione teologica è semplice: sta tutta nel fatto che Maria non ha generato una natura astratta, ma una persona concreta. Possiamo spiegarlo con una analogia, che per me, è stata molto illuminante: quando una madre genera un figlio, sa che a questo figlio ha dato solo il corpo, mentre l'anima gliel'ha infusa direttamente Dio. Ma nessuna madre si sognerebbe mai di dire che essa è madre solo del corpo di suo figlio, ma si definisce con piena proprietà di termini, madre dell'intera persona di questo figlio, ben sapendo che non è lei, l'artefice dell'anima, però questo composto di anima e corpo coincide con l'unica persona del figlio: non ci sono due figli. Così Maria. Ha dato a Gesù l'umanità, ma in Lui c'è anche la divinità, due nature, divina e umana assunte dall'unica Persona divina del Verbo. Per cui, in virtù della comunicazione degli idiomi, possiamo affermare con piena proprietà di termini che Maria è Madre di Dio. Il termine di attribuzione deve sempre essere la persona, non la natura, per cui non si potrebbe mai dire che Maria è madre della natura divina, ma si può e si deve dire che Maria è Madre della Persona che in Gesù Cristo assume le due nature, divina e umana. • 3 Sapienza creata... San Giovanni Damasceno definiva così il dogma: "Noi diciamo che Dio è nato da Maria, non nel senso che la divinità del Verbo dipenda da Maria, ma nel senso che il Verbo, il quale, al di fuori e prima del tempo è nato dal Padre ed è eterno come il Padre e lo Spirito, è vissuto nel seno di Maria, (...) ha preso carne ed è nato da essa"( De fide orth. 3,12). Bulgakov, teologo ortodosso, definiva Maria, sapienza creata. Diceva che Dio, sapienza increata, per darci la sapienza incarnata che è Gesù Cristo, si è servito di Maria, sapienza creata. Ma Maria è anche madre nostra. La totalmente vergine, non può che essere totalmente Madre, senza nessun limite di maternità: Madre dell'intera umanità. Ricorriamo dunque con fiducia incondizionata a Lei che tutto può sul cuore di quel Dio che è suo Figlio. |