Omelia (17-01-2010) |
Wilma Chasseur |
L'oggi di Dio • 1 Tempo ordinario e fatto straordinario Concluso il tempo natalizio, rientriamo nel tempo ordinario, con un fatto straordinario. In questa domenica siamo invitati a nozze: il Vangelo ci parla del miracolo dell'acqua trasformata in vino alle nozze di Cana. "Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era anche la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze pure Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo venuto a mancare il vino, la madre disse al Figlio: "Non hanno più vino". Fu dunque proprio la Madre che annunciò al Figlio che gli sposi erano rimasti senza vino. Ma Gesù risponde: "Che ho da fare con te o donna, non è ancora giunta la mia ora". Maria però, a questa apparente risposta negativa non si scompone per niente e dice con incredibile audacia nella fede: "Fate tutto ciò che vi dirà". Gesù obbedisce immediatamente alla Madre e ordina ai servi di riempire subito d'acqua le sei giare di pietra che erano lì. • 2 Risposta negativa che la fede della Madre rende positiva Diceva san Luigi Grignion de Montfort: "Dio ha riunito tutte le acque e le ha chiamate mare; ha riunito tutte le grazie e le ha chiamate Maria". Figuriamoci se la Madre di tutte le grazie poteva cadere in disgrazia presso il Figlio! Non ha avuto la minima indecisione nel dire ai servi, ancor prima di avere la sua risposta positiva. "fate tutto ciò che Egli vi dirà". Sa benissimo che la fiducia totale in Lui non viene mai delusa. Lei è il Vangelo vivente, è l'esperta di Dio. A Lei furono consegnati i misteri della redenzione. Serva della Parola e docile nell'ascolto ha compiuto un triplice itinerario: ha accolto la Parola, ha ascoltato il Signore e ha portato frutto. E così, visto che lei per prima ha ascoltato Lui e ha fatto la sua volontà, ora Gesù ascolta lei e fa la sua volontà, operando lo straordinario miracolo, ancor prima che fosse giunta la sua ora. • 3 Tre cose da fare Ecco il triplice itinerario che dobbiamo compiere pure noi nella nostra vita di fede: accogliere il Signore nella nostra vita, ascoltarlo e portare frutto. Nella misura in cui faremo la Sua volontà, anche Lui farà la nostra per il semplice fatto che non avremo più due volontà diverse, ma un unico volere. E poi dobbiamo essere annunciatori delle meraviglie di cui siamo stati testimoni e beneficiari. Nel vangelo odierno, non si tratta solo di un racconto di nozze - come scrive T. Lorenzin- ma Giovanni dice che in quel giorno Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli cedettero in Lui. "La gloria indica l'essere profondo di una persona che viene rivelato. Gesù comincia a manifestare chi Egli sia veramente. E' colui che ha conservato fino ad ora il vino buono sostituendosi allo sposo. E' dunque lo sposo che deve venire, il Messia. Queste nozze richiamano le nozze di Dio con il suo popolo, annunciate dai profeti". ( T. Lorenzin). La lezione principale che ci viene da questo Vangelo è questa: dobbiamo aspettarci sempre tutto da Dio, senza mai scoraggiarci davanti alle apparenti risposte negative o domande inascoltate, sapendo che l'oggi di Dio, non è il nostro oggi, e che la preghiera fatta con fede è sempre ascoltata. Infallibilmente. L'unico vero ostacolo è la nostra incredulità, che può vanificare le grazie in arrivo. |