Omelia (03-09-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Cor 4,5 Dalla Parola del giorno Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori. Come vivere questa Parola? Dotati come siamo da Dio di ragione, noi abbiamo capacità valutative. Ci è facile emettere giudizi. Diceva un pensatore: come il nostro stomaco emette succhi gastrici, con la stessa facilità la nostra mente emette giudizi. Vedo una persona comportarsi in un certo modo e dico: è brava! Ne vedo un'altra che nella stessa situazione si comporta in modo del tutto diverso ed esclamo: è disonesta! A volte la valutazione resta dentro di noi. Spesso viene fuori, si fa parola, comunicazione seguendo il giudizio della mente come il tuono la luce della folgore. Molti guai nella relazionalità umana nascono di qui. È dunque molto terapeutica questa parola di Dio! C'insegna la saggezza e la pazienza dell'attesa. Qui e ora noi viviamo dentro un groviglio di pressioni, oscuramenti, determinismi di varie specie. Non abbiamo la pura luce che permette un'assoluta obiettività nel giudicare noi stessi. Figurarsi poi gli altri! Solo Colui che, avendoci creati ed essendo Dio sa tutto di noi, ci può vedere nel segreto e giudicare. Quando abbiamo da dire bene di qualcuno siamo dunque generosi nel plauso. Ma se siamo perplessi circa il comportamento negativo di altri, non parliamone, rimettendo il giudizio all'Unico competente: il Signore. Fermiamoci, poi, in pausa contemplativa a considerare che quello che fa la positività dell'uomo è la rettitudine delle sue intenzioni. Quando tu, Signore, verrai nella gloria, che tu possa trovare chiarità nelle mie intenzioni. Concedimi dunque sempre un cuore retto e buono nel profondo. La voce di un santo Giudica te stesso, allora cesserai di giudicare gli altri. S. Serafino di Sarov |