Omelia (22-09-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Gesù convocò i dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. Come vivere questa Parola? Gesù aveva già chiamato gli apostoli a seguirlo uno per uno ( 6,13). Nel Vangelo di oggi egli si stringe più fortemente intorno a sé, i dodici, condividendo con loro la propria missione di annunciare il regno di Dio e di guarire le malattie con la sua stessa forza e potere. Questi dodici apostoli sono la comunità di Gesù, la ecclesia. Essi sono convocati da Gesù e a loro volta convocano nel suo nome, sono convocati a continuare la sua missione che termina nell'Eucaristia, raffigurata nel pasto nel deserto (9,10-17). La forza e la potenza che Gesù conferisce loro, è lo Spirito di Dio; così sono in grado di opporsi al maligno e curare qualsiasi malattia dell'uomo. Gesù ordina loro: "Non prendete nulla per il viaggio". Non hanno bisogno di preoccuparsi di niente perché hanno già ricevuto tutto da Gesù; ricevendo il suo Spirito, sono rivestiti di lui. Oggi, nel mio rientro al cuore, rifletterò sulla povertà come condizione per seguire Gesù: povertà che è il vuoto necessario per accogliere l'azione di Dio, per essere salvato da Lui e riempito della sua vita. Col sacerdote che all'offertorio versa un po' di acqua con il vino, anch'io prego: "l'acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana. Amen!" Un teologo-mistico dei nostri giorni Dio stesso è divenuto il nutrimento dell'uomo e con questo nutrimento l'uomo vince finalmente la morte. La morte non può avere in suo dominio colui che possiede in sé la vita stessa di Dio; con l'Eucaristia si anticipa così la vita stessa del cielo. Nel Cristo si fa presente la realtà definitivo del mondo: Egli è il mondo nuovo di Dio. Col sacramento eucaristico, l'uomo entra in questo mondo per vivere in Cristo già ora la vita eterna. Divo Barsotti |