Omelia (27-09-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento Luca 9,46-50

Dalla Parola del giorno
Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

Come vivere questa Parola?
Gli apostoli hanno avvistato un esorcista estraneo che scaccia i demoni "nel nome di Gesù" e hanno sentito ciò come un'usurpazione. Pur nella narrazione semplice e del tutto priva di accesa coloritura, si rivela evidente il risentimento che vibra nel cuore di Giovanni e, certo, degli altri apostoli. Tanto è vero che, subito, senza sottoporre la loro decisione a Gesù, hanno preso l'iniziativa di dare a quell'estraneo esorcista una netta proibizione, "perché - dicono - non è con noi, tra i tuoi seguaci". Certo, Giovanni si aspettava una conferma, forse un plauso riguardo a quello che egli credeva fosse un ottimo intervento. Invece no! Gesù è di parere assai diverso ma ampio e solare, come tutto quello che è nel suo cuore e nella sua Parola: "Non glielo impedite". Che significa: non contrariatevi, non opponetevi all'agire dell'altro, lasciatelo libero nelle sue iniziative. E subito ecco la motivazione: "Chi non è contro di voi è per voi".
Quell'uomo, infatti, scacciava i demoni nel nome di Gesù: quel nome di incredibile potenza salvifica, unica al mondo. Era dunque anche in sintonia con i discepoli del Signore.

Nella mia pausa contemplativa, provo a respirare profondità, ampiezza di vedute e di sentimenti: quelli che albergano nel Signore Gesù. E decido di defenestrare dal mio animo i pensieri e i sentimenti piccoli: di rivalità, di competizione, di ermetica chiusura dentro un modo d'intendere la fede che è travisamento del suo essere partecipazione della mentalità e del sentire di Gesù.

Signore, liberami dagli atteggiamenti di grettezza, chiusura, paura e disistima del mio prossimo. Che io sia "ponte"per la collaborazione tra le forze cristiano-ecumeniche-interreligiose e mai "spada" che taglia, ferisce e isola.

La voce di un teologo
C'è bisogno di una fede cristiana che entri volentieri nel dialogo fecondo con le altre fedi, anche per apportare la ricchezza storica della sua precisa originalità. Dialogo è vetta e maturità di fede.
Luigi Sartori