Omelia (12-10-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Per virtù dello Spirito, attendiamo dalla fede la giustificazione che speriamo. Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta, ma la fede che opera per mezzo della carità.

Come vivere questa Parola?
Non è l'osservanza della legge che giustifica, cioè santifica, ma la fede in Cristo Signore. Con questa affermazione, Paolo continua la sua azione educativa dei Galati e, in fondo, anche dei giudei del tempo e di noi oggi!
Con queste parole, Paolo non intende recriminare contro la pratica giudaica della circoncisione. Egli denuncia il fatto che ci si rifugi in essa quale garanzia di salvezza, dimenticando che "non c'è altro nome in cui essere salvati che quello di Gesù".
La circoncisione voluta da Mosè non era che un segno della particolare appartenenza a Dio del popolo ebraico. Con Gesù il segno è sostituito dalla realtà: la sua stessa Persona. Chi aderisce a Lui è già proprietà di Dio, anzi, molto di più: figlio suo!
Ma, attenzione! Come per la circoncisione la garanzia della salvezza non era data dal semplice segno esterno, ma dalla fede. Così oggi non basta essere battezzati, partecipare ai riti, credere a determinate verità, ma è necessario vivere il battesimo: aderire cioè in modo incondizionato a Gesù e al suo messaggio. È la fede operante nella carità, l'AMORE, la garanzia di salvezza già qui e ora.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò la qualità della mia fede e mi chiederò: Il mio credere è adesione vitale a Cristo Signore? Si concretizza nell'esercizio assiduo della carità come servizio e dono gioioso di me stesso a Lui e ai fratelli?

Che io aderisca a Te, Signore Gesù, e cerchi te in ogni fratello e sorella, e Te serva in ciascuno di loro.

La voce di una piccola santa
Fate con libertà tutto ciò che richiede la carità.
Maria Domenica Mazzarello