Omelia (07-01-2008) |
Paolo Curtaz |
Gesù inizia la sua predicazione da Zabulon e Neftali, le due città ai confini settentrionali della Palestina, città abitate da gente di passaggio, da meticci e guardate con religioso disprezzo da parte del resto del paese che le considerava città pagane. Gesù inizia il ministero parlando del Regno ai figli bastardi di Israele, ai disprezzati, ai rifiutati... Da poveri, sconfitti e stranieri era stato accolto e riconosciuto dopo la nascita, da loro - restituendo il favore - inizia la predicazione. Così è Dio, che volete. Preferisce i monelli ai bravi ragazzi, è irrequieto nel recinto delle buone pecore, sente l'esigenza di portare speranza a chi non ne ha. E il suo annuncio è straordinario: "Il Regno ti si è avvicinato, accorgitene". La buona notizia della sua predicazione è tutta qui: Dio si fa vicino, Dio desidera stare con te, con te condividere, con te costruire, non importa ciò che sei, ciò che fai, non importa il tuo passato, né le tue fragilità. Tu, accorgitene. Ormai le feste di Natale sono passate, che rimanga nel nostro cuore l'eco dell'annuncio immutato di un Dio che ama i perdenti e gli sconfitti e ridona loro dignità. Non so come sia andato il tuo Natale, amico, se sei stato travolto dalla melassa natalizia o se il dolore e la solitudine hanno contrassegnato questi giorni; sappi che il Signore ti ama e sei prezioso ai suoi occhi, con questa serena certezza inizia questa giornata nella Zabulon in cui ti vieni a trovare e anche tu, come il Maestro, dì a chi ti sta accanto: Dio ti è vicino. |