Omelia (10-01-2008)
Paolo Curtaz


Gesù si manifesta all'umanità, come abbiamo appena celebrato nella splendida festa dell'Epifania. Una manifestazione tenerissima che conferma le profezie di Isaia: oggi, nel famoso episodio della sinagoga di Nazareth, troviamo Gesù, giovane apprendista falegname, che si attribuisce il brano della Scrittura che descrive l'azione salvifica del Messia. La venuta di Gesù è una buona notizia, il volto di Dio che egli rivela è una novità che riempie il cuore di bene e di luce, che corregge e contraddice la visione piccina e antipatica di Dio che portiamo nel cuore. Abbiamo urgenza di buone notizie che contrastino le pagine di cronaca nera dei nostri quotidiani, abbiamo bisogno di qualcuno che ci parli di Dio nel modo giusto, che ci sveli - infine! - il suo volto radioso e sereno. Se vi dicessi: " Se fai il buono Dio ti ama e ti punisce se ti comporti male" che razza di buona notizia sarebbe? Se restassi inchiodato alla mia connaturale negativa visione di Dio, come potrei darvi una speranza? Luca ci dice che tutti restarono ammirati dalle parole di grazia che uscirono dalle labbra del figlio di Giuseppe. Molto più realisticamente, Gesù venne contestato e deriso per questa sua uscita. Non importa, anche se veniamo derisi facciamo in modo, oggi, di dire parole di grazia, di svelare il vero volto di Dio a quanti incontreremo sulla nostra strada, diventiamo portatori di buone notizie, una volta tanto, diciamo ai nostri colleghi, alla nostra sposa, al nostro vicino: "Dio ti si è fatto vicino, stai lieto!"