Omelia (21-01-2008) |
Paolo Curtaz |
Lo sposo è con noi, amici, inizia questa settimana con noi, ci aiuta a ricominciare l'attività lavorativa, l'anno nuovo uguale uguale a quello appena passato. Lo sposo è con noi, amici, possiamo dimenticare le abitudini di prima, la religiosità fatta di riti stanchi e ripetitivi, lo sposo è con noi. Agli inizi della Chiesa la meditazione su Cristo sposo era abituale, e il titolo"sposo" era tra i più usati nella preghiera; poi, col passare dei secoli, un po' ci siamo dimenticati di questa splendida realtà; certo: Gesù è Maestro di vita, lo acclamiamo Signore, cioè presenza di Dio, Dio stesso, ma è anzitutto sposo dell'umanità. La parola "sposo" è poco usata, oggi, si preferisce "marito", "compagno"... segno di una fragilità nel linguaggio dell'amore in questi nostri tempi. No, amici, Gesù "sposo" significa passione, amore, seduzione; Gesù "sposo" ci richiama alla fedeltà, al coinvolgimento, alla quotidianità. Il rapporto nuovo che abbiamo con Dio non è più un rapporto rispettoso, sì, ma freddo. La fede è festa, l'incontro con Dio stupore stordente e inebriante, passione travolgente, come quando ci si innamora. La passione amorosa di Dio non nega la sua perfezione, la sua immutabilità e tutti gli attributi divini! La Bibbia ci parla della passione bruciante di Dio, della sua gelosia, del suo amore: balbettiamo quando parliamo di Dio, ma il sentimento e l'amore sono le caratteristiche principali del Dio della Bibbia. Gesù mi ama, ci ama, come uno sposo fedele; un bel modo per iniziare la giornata, no? |