Omelia (30-01-2008) |
Paolo Curtaz |
Oggi Gesù sdrammatizza la nostra ansia spirituale, prende un po' in giro i nostri improbabili progressi spirituali, sorride, sornione, sui nostri giri di testa interiori... Tranquilli, amici! Il contadino non sta a vegliare la notte guardando inquieto il terreno! Il seme cresce anche se dormiamo, non dipende necessariamente dalla nostra volontà! Che bello questo, non vi rilassa? Se abbiamo accolto il seme, se abbiamo con onestà aperto il nostro cuore all'amore e alla Parola, dormiamo sonni tranquilli. Pensate forse che Dio si lasci fermare dalla nostra incostanza? O dalle nostre depressioni? Chi ci potrà separare dall'amore di Dio? Siamo preziosi ai suoi occhi! Tranquilli! Il Signore non ci molla facilmente... L'ultima parabola di questa sezione di Marco descrive il Regno come un granello di senapa. L'avete mai visto? Io sì, in Palestina: è simile alla polvere ma quando cresce diventa un grosso arbusto di un metro e venti circa. Che bella immagine della realtà del Regno dentro di noi! Se, nella nostra vita, diamo spazio a Dio, state tranquilli che la sua presenza invaderà ogni nostro spazio interiore. L'unico vero rischio dell'affidarsi a Dio è che lui ci dia retta! L'unico vero rischio della preghiera è che ci converta! Se lasciamo il timone della nostra barca in mano a Dio, sarà lui a condurci. Sappiamo placare le nostre ansie e le nostre tensioni: sappiamo bene in chi abbiamo posto la nostra fiducia, il braccio del Signore non si è rattrappito... |