Omelia (31-01-2008) |
Paolo Curtaz |
Giovanni Bosco, umile prete piemontese, ha amato con immensa tenerezza i giovani, consacrando la sua vita all'accogliere con gioia i preferiti del Padre. Chiediamogli di aiutare la Chiesa a mantenere giovane il proprio volto! Prendiamo con noi Gesù sulla barca così com'è, come hanno fatto gli apostoli. Non stiamo ad insegnare a Dio come si fa a fare Dio, smettiamola di proiettargli addosso le nostre paure, le nostre paranoie, di accusarlo di disinteressarsi di noi e via dicendo. Fidiamoci, una volta tanto, ammettiamo che forse Dio è diverso da come ce lo immaginiamo, da come lo abbiamo conosciuto. Prendiamo Gesù sulla nostra barca così com'è, non come vorremmo che fosse, non ritagliamoci un Gesù su misura. Siamo preziosi agli occhi di Dio, lui conosce la fatica che facciamo quando remiamo in mezzo alla tempesta e sta con noi sulla barca, anche se non ce ne accorgiamo, anche se è come se dormisse. Ma passiamo all'altra riva, vi prego, smettiamola di non prendere il largo solo per la paura dei nostri limiti, smettiamola di non rischiare e fidiamoci, una volta tanto, smettiamola di accontentarci di una vita mediocre solo per l'ansia del viaggio. Restare ancorati al porto della mediocrità ci impedisce di conoscere nuove prospettive, di fare nuove esperienze di vita. Il nostro Dio è il Dio del viaggio, il Dio che ci invita ad uscire, a camminare, a scoprire chi è Lui e chi siamo noi. Comunque gli anni passano, comunque siamo chiamati a scegliere che cosa diventare, chi diventare, facciamo salire sulla barca il Signore. Così è la nostra vita, amici, il Signore, se lo vogliamo, sale sulla nostra barca, non perdiamo questa occasione! |