Omelia (27-10-2010) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. Onora tuo padre e tua madre! Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra. E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore. Come vivere questa Parola? Chi non sa che il rapporto genitori-figli è difficile? Lo sa anche Paolo che, non a caso, ricorda che già l'insegnamento della Legge mosaica (Antica Alleanza) invitava i figli ad obbedire ai genitori nel rispetto dovuto alla loro persona, proprio come genitori. Però la parola di Paolo è giustamente imparziale. Chiede ai genitori di non esasperare i figli, pur chiedendo loro di temprarsi a una disciplina che sia ispirata agli insegnamenti del Signore. Ci sono aspetti socioculturali che non si possono disattendere: il rapido mutamento delle mode, l'invadenza dei media (con la loro valenza positiva e negativa) nell'ambito familiare, la crescita velocizzata dei ragazzi d'oggi, la loro precoce esigenza di libertà e un disinvolto voler ignorare (o irridere) i comportamenti di un tempo appena passato. Tutto questo richiede che, sia da parte di chi obbedisce sia da parte di chi è tenuto a farsi obbedire, tenga conto di un'importantissima parola di Gesù: "Se sarete fedeli nell'osservare la mia Parola, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". Sì, è in gioco la libertà perché è l'interiore libera decisione della volontà che costituisce l'essere persona. E solo quando la decisione del cuore è determinata dal costante ascolto della Parola di Dio con la volontà corroborata dalla grazia di metterla in pratica, c'è vera ricerca del bene. Sia nei genitori che educano i figli, sia nei figli che obbediscono ai genitori educanti. Attenzione però, genitori (cioè educatori!) si diventa. Perché generare un figlio è anche del cane, del gatto. Genitore vero vuol dire essere mamma e papà che instaurano un dialogo e motivano, presso i figli, le loro richieste. E questo per amore vero, mai possessivo; amore imparato da Cristo, ottenuto dalla sua grazia. Signore, liberami dall'egoismo e fammi capire che sia chiedere obbedienza che obbedire ha senso solo se avviene nell'amore dono di sé, vissuto insieme a Te e a tua imitazione. La voce di un santo Insegnare è facile come scagliare pietre dall'alto di un campanile. Mettere in pratica quello che si insegna invece è difficile come portare pietre in cima al campanile. Serafino di Sarov |