Omelia (04-02-2008)
Paolo Curtaz


Dove arriva Gesù e il messaggio del Regno il Maligno arretra: così ammalati, indemoniati, che molto spesso erano afflitti malattie allora sconosciute e temute come l'epilessia, sono guariti: è il segno evidente del trionfo di Dio sulla tenebra. Marco afferma, nel suo Vangelo, che gli indemoniati si fanno del male: si percuotono con pietre, si gettano nel fuoco, dimorano nei cimiteri. Marco, insomma, ci dice che là dove c'è il demonio c'è autolesionismo, che il demonio ci porta a farci del male. Le scoperte che ci derivano dalle scienze del profondo confermano questa intuizione dopo duemila anni: la scarsa fiducia in sé, l'autolesionismo, la sfiducia in se stessi è uno dei grandi drammi di questo tempo nevrotico e depresso. Purtroppo, però, alcuni cristiani confondono questo atteggiamento con l'umiltà: dire: «Non valgo a nulla, sono miserevole» non è umiltà ma depressione; l'umiltà, al contrario, parte dalla giusta percezione di sé, senza esaltazioni fasulle - altra caratteristica tipica del nostro tempo - ma apprezzando i talenti che devo riuscire a far fruttare. Alla luce del capolavoro che sono e che posso diventare, allora, potrò serenamente ammettere le mie fragilità, affidarle al Signore. Può accadere che alcuni tra noi soffrano a causa di un'infanzia poco efficace, o di esperienze affettive destabilizzanti: non temere, fratello che non ti ami, il Signore è in grado di liberarti dal demone autodistruttivo, egli è qui a dirti: «Tu vali e io, tuo Dio, ti amo di amore infinito».