Omelia (03-03-2008) |
Paolo Curtaz |
Gesù, un umanissimo Gesù, sale da Gerusalemme verso la Galilea. È scontento, teso, è stato accolto male dai suoi, nessun profeta è bene accetto in patria, lo sappiamo bene. E, invece, accade l'imprevisto: alcuni concittadini, trovatisi a Gerusalemme durante la festa, hanno visto ciò che Gesù ha fatto e - affascinati - hanno cambiato idea. Questi galilei tornano al Nord e convincono la gente che il carpentiere di Nazareth è diventato un profeta famoso che dà lustro al suo paese! Gesù rimane piacevolmente stupito dal cambio di opinione nei suoi confronti ed esaudisce l'insistente preghiera del funzionario del re per il figlio malato. Come è bello smentire il Signore, d'ogni tanto, com'è bello stupirlo, incoraggiarlo, dirgli che ha fatto bene a salvare l'umanità, dirgli che non si è sbagliato nella sua difficile missione di convertire il cuore dell'uomo. Dedichiamo la nostra giornata al Signore, diciamogli che il suo volto ci ha cambiato la vita, diciamoglielo, sosteniamo il nostro Dio che - come a Betania - cerca amici con cui confidarsi. Umanissimo Dio questo Dio che viene incoraggiato, umanissimo Dio questo Dio che crede nell'uomo e vede che può cambiare atteggiamento e convertirsi alla visione di un Dio che guarisce ogni dolore, ogni infermità, ogni disperazione. Siamo la gioia di Dio, ringraziamolo, oggi, per tutta la vita in abbondanza che egli ci ha donato! |