Omelia (02-04-2008) |
Paolo Curtaz |
Dio ha talmente amato il mondo da mandare il suo Figlio a salvare questo mondo, a svelare il suo vero volto di Padre. Dio ha talmente amato il mondo da desiderare profondamente di salvarlo, di redimerlo, di portarlo a pienezza. Questo è Dio, il Dio che Gesù è venuto a raccontare, il Dio che Giovanni ha sperimentato, il volto di Dio che Gesù è disposto a difendere fino a farsi appendere alla croce. Dio non è quello sgorbio, quella caricatura a cui - troppe volte - rivolgiamo le nostre poco convinte devozioni, Dio non è un fantasma, un'evanescienza che incarna le nostre paure! Non un preside severo da temere! La volontà di Dio, il senso della vita di Dio, il desiderio profondo di Dio è la mia salvezza. Dio vuole la mia felicità più di quanto non la desideri io stesso. Desidera la mia pienezza e la mia gioia più di ogni altra cosa. Ma questa felicità è giocata nel mistero della libertà: posso (drammaticamente) rifiutarmi di accogliere la Parola, disinteressarmene, presumere di sapere in cosa consista la mia felicità. E Dio - con profondo dolore - rispetta le mie scelte, spera che l'uomo diventi capace di scoprire il grande mistero della Storia o, purtroppo, lo lascia chiudersi in una visione microba e asfittica della vita. Nicodemo ora conosce il vero volto di Dio, ora sa, come noi. Lasciamo che la Parola ci scuota, crediamo e avviciniamoci al vero volto di Dio che Gesù ci svela. Convertiamoci, infine. |