Omelia (03-04-2008)
Paolo Curtaz


Gesù svela a Nicodemo, chiamato a conversione, la sua vera identità. Gesù è stato mandato dal Padre e proferisce le parole di Dio e dona lo Spirito senza misura. Chi crede a questa parola, dice il Rabbì, vive la vita eterna, la possiede. Noi non crediamo in Dio, crediamo nel Dio di Gesù Cristo. Noi crediamo che Gesù è il Figlio di Dio ed è stato mandato dal Padre per raccontare il vero volto di Dio, non quello sbiadito e approssimativo delle nostre devozioni. La nostra vita, come quella di Nicodemo, è una continua conversione dal Dio in cui credo di credere al Dio che Gesù è venuto ad annunciare. L'idea di Dio e di noi stessi che abbiamo è profondamente disturbata dal nostro carattere, dalle nostre esperienze, dalle nostre miserie. Quanto è liberante avvicinarsi al Dio di Gesù Cristo lasciando perdere le tante (troppe) rappresentazioni che ci facciamo di lui! E, avvicinandoci a Gesù, riceviamo lo straordinario dono della Parola e dello Spirito: la parola di Gesù che, meditata, ci permette di accedere al vero volto di Dio e lo Spirito Santo, primo dono ai credenti, che ci aiuta a rendere sempre presente il Maestro Gesù. Questo incontro ci permette di vivere una vita eterna, cioè piena, colma. La vita eterna è già iniziata, per ciascuno di noi, non dobbiamo proiettarla in un ipotetico quanto lontano futuro. La vita eterna è già cominciata per ognuno: viviamo da salvati!