Omelia (09-04-2008) |
Paolo Curtaz |
Gesù è esigente, schietto, preciso: nessuno ha visto Dio, solo lui, nessuno sa davvero che cosa vuole Dio, solo lui, perché egli e il Padre sono una cosa sola. E il Dio in cui credo, che Dio è? Il Dio di Gesù o un Dio approssimativo di cui mi hanno parlato e che non ho mai preso la briga di verificare per pigrizia? Sono più le persone che hanno un'idea approssimativa di Dio che quelle che davvero hanno conosciuto il Dio di Gesù. Gesù parla di Dio con verità perché lui è la presenza stessa di Dio; fidiamoci, allora, scrutiamo - finalmente! - il Vangelo per conoscere il Dio del Signore e Maestro Gesù. Egli ci rassicura: Dio ha un solo desiderio, salvarci, toglierci dallo spazio fragile dell'incertezza e della fragilità delle cose per dimorare nella sua pienezza, da subito. Gesù afferma che chi crede ha la vita eterna. Ha la vita eterna, non "avrà". La vita eterna non è una specie di liquidazione che accumulo con i miei meriti e di cui potrò godere alla fine della mia vita. La vita eterna è già cominciata, siamo immortali dal giorno del nostro concepimento, impariamo a diventare ciò che siamo! Il senso profondo della vita di ciascuno consiste proprio nel ritrovare in noi l'eternità di cui Dio ci rende partecipi. Credere nel volto del Dio di Gesù significa acquisire uno sguardo nuovo su me, sulle cose, sugli altri, sulla storia. |