Omelia (28-04-2008)
Paolo Curtaz


Il Consolatore che il Padre ci manda, primo dono del Risorto ai credenti, ci aiuta a rendergli testimonianza anche di fronte alle persecuzioni. Dimentichiamo che la vita cristiana, vissuta senza fanatismo ma in coerenza e in opposizione alla logica mondana, può portare alla testimonianza del martirio. Un calcolo approssimativo ci dice che dal tempo di Gesù all'anno 2000, quaranta milioni di cristiani sono stati uccisi, ma di questi venticinque milioni nel solo ventesimo secolo. Tragico destino, quello dell'umanità, che sostituisce Dio con le ideologie, che pensa di servire l'uomo e uccide il buon senso, che crede di liberarsi dall'oppressione della religione e si incatena al delirio di onnipotenza della modernità. Non scoraggiamoci, fratelli, per le piccole persecuzioni che dobbiamo affrontare a causa delle nostre convinzioni, pensiamo - invece - ai fratelli e alle sorelle che oggi, da qualche parte del mondo, verranno perseguitati e uccisi. Per loro, oggi, preghiamo, per loro affrontiamo la giornata lavorativa, per questi fratelli costruiamo, oggi, una giornata di luce e di tolleranza. Anche quando vediamo le tenebre aggredire i figli della luce, non ci scoraggiamo, perché poniamo ogni nostra speranza nel Signore che ha vinto la tenebra per farci diventare figli di un mondo nuovo, sentinelle del mattino. Scrutiamo le tenebre, la notte è avanzata, il giorno è vicino...